Quando abitavo da sola, un anno e mezzo fa, mi sembrava facessi un sacco di cose. Andavo in palestra almeno due (ma spesso tre) volte la settimana. Uscivo tutti i martedì con la mia insegnante di pilates. Mi vedevo spesso con l'amico Metroicon. Vedevo moltissime mostre. Andavo perfino a ballare e leggevo un sacco di libri.
Ora riesco ad andare in palestra solo una volta la settimana, due in rari casi, tre credo di non avercela mai fatta. Non esco più con la mia insegnante di pilates (che peccato, ci divertivamo tanto). Metroicon lo vedo pochissimo (poi va be', ora si è trasferito a Parigi, è un altro discorso), non parliamo di andare a ballare (grasse risate in sottofondo). Mostre, per fortuna quelle a cui tenevo di più sono riuscita a vederle. La cosa che mi spiace di più però è che sto leggendo pochissimo, anche se non smetto di comprare libri (prima o poi mi crollerà addosso la libreria e pace, sarà tutto finito, è stato bello, eccetera) e quello sì, mi manca parecchio, devo trovare il modo di ritagliarmi uno spazio lettura.
L'altro giorno mi sono domandata, visto che non faccio più tutte quelle cose, allora cosa faccio. E in quel momento sono stata felice di avere un blog di cucina, perché posso guardarmi indietro, rileggere l'archivio e dirmi: "Ho cucinato".
Ma non cucinato come cucinavo prima: ho fatto cose che non pensavo mai sarei stata in grado. La marmellata di zucca e il dulce de leche. La focaccia. I biscotti salati. I regali di Natale con le mie manine. I rotoli dolci e i cake salati. Le meringhe.
E le brioche, con le quali abbiamo fatto colazione sabato mattina ed è stata una delle colazioni migliori della mia vita.
Brioche della colazione secondo la ricetta del corso di lievitati della Cucina Italiana
(quanto mi son divertita al corso!)
Ingredienti
250 gr di farina forte (io ho usato la Farina d'America del Mulino Spadoni)
2 uova
75 gr di burro morbido
25 gr di latte
1 cucchiaino di malto
50 gr di zucchero
un pizzico di sale
10 gr di lievito di birra
facoltativa: marmellata (io ho usato quella di ciliegie, che adoro)
Sciogliere il lievito di birra nel latte a temperatura ambiente e successivamente aggiungervi il malto. Versare nell'impastatrice la farina, lo zucchero, il composto di latte e lievito e avviare la macchina a velocità bassa. Aggiungere gradatamente le uova e il burro a pezzettini e far andare la macchina per 20/25 minuti, fino a che il composto non si stacca dalla ciotola. A questo punto aggiungere il sale, farlo amalgamare e spegnere.
Far riposare per un'ora a temperatura ambiente, poi stendere l'impasto, piegarlo in 4 (io ho usato le pieghe classiche della sfoglia, ma onestamente non ricordo come ce l'abbia fatto piegare al corso) e far riposare in frigo per almeno 1 ora.
Terminato questo tempo stendere l'impasto a circa 2/3 mm di spessore, tagliare dei triangoli, tirare un po' le punte e arrotolarli su se stessi a forma di cornetto (a questo punto ci vorrebbe un video, io non l'ho girato, ma credo che su youtube si trovino facilmente). Se vi piacciono con la marmellata, come a me, la marmellata va posta sulla base del triangolo da arrotolare.
Se intendete congelare le brioche, come ho fatto io, questo è il momento. Altrimenti fatele lievitare al caldo per circa un'ora e mezza e infornate a 200 gradi per circa 15 minuti.
Con queste dosi ne vengono circa una ventina (piccole però: io e il moroso ne abbiamo mangiate due a testa), per questa ragione e anche per il fatto che le avevo fatte un pomeriggio, io le ho congelate, dividendole in sacchetti appositi. La sera prima di mangiarle (è stasera! è stasera!) le ho tirate fuori dal freezer e le ho lasciate scongelare sulla placca del forno spento (coperta di carta forno). La mattina dopo erano perfettamente scongelate e lievitate e le ho cotte come da ricetta per 15 minuti a 200 gradi.
E anche domani a colazione: brioche!
Attenzione: questi non sono i cornetti sfogliati. Quelli sono molto più impegnativi, li rimando a un altro pomeriggio, spero presto.
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12 commenti:
Lise, non è una grande soddisfazione???
E' una gran bella soddisfazione quando riusciamo a sfornare cose che mai avremmo immaginato di poter fare. E le brioche (sfogliate o no) mi restano ancora 3 metri sopra il cielo. Bravissima :)
da provare!
Beh è davvero una gran bella soddisfazione no??? che dici? sono buonssime...baci Luciana
da quando ho scoperto questo meraviglioso mondo di blog, ricette e fantastiche persone anch'io mi sono ritrovata in cucina a far cose che nn avrei mai pensato di fare!!! è davvero bello hai ragione!!!
meravigliosi questi cornetti per regalarsi una dolce buonissima colazione!!! segno la ricetta e spero di riuscire a sfornarli per domani mattina!!!
grazie e buon w.e.!
ma che meraviglia!! le brioches per la colazione, mi piacerebbe provare.... ciao Ely
ah certo che son soddisfazioni, sono tronfissima, vado in giro a dirlo a tutti che ho fatto le brioche! :)
che poi son facilissime, fa tutto l'impastatrice (mai più senza), il difficile è stato arrotolare i triangolini e infatti si vede che l'ho fatto io a mano (anche se la cottura aggiusta molte magagne)
Lise, bellissime le brioches!
Per quanto riguarda i mirtilli disidratati, li vedo alla Standa, nei piccoli pacchettini assieme ad altra frutta secca, oppure domani potrai comprarli da Castroni!
Ci vediamo domani, sai?..;-)
Un abbraccio!
Che belle! Io vorrei tanto saper fare quelle sfogliate, chissà se il forno della casa di Parigi me lo permetterà mai...
ehm rossa di sera, no che non ci vediamo: io non ci sarò :(
metro, più che di forno secondo me è una questione di abilità nel fare la sfoglia (e spazio per tirarla anche)
Sai, rileggendo il tuo post mi ci vedo riflessa... purtroppo da parte di chi conosco il cucinare è sempre visto come un'attività da "casalinga disperata", da massaia... più volte mi si dice "Ma tu, cucini tutto il giorno?" Come per voler dire "Povera sfigata, passi i tuoi 28 anni a fare la massaia?", e non capiscono invece la magia e l'alchimia che si nasconde dietro a tutto ciò, forse perchè cucinare per tanti vuol dire pasta al sugo e fettina di carne in padella. Ma la cosa che più mi fa rabbia e dedicare giornate intere alla ricerca del menù perfetto, cucinare con passione e... vedere gli amici a tavola che storcono il naso senza assaggiare ancora quanto hanno nel piatto, scartando cose che reputano "strane" solo perchè non le hanno mai mangiate (e parlo di arrotolati di tacchino con farcitura di castagne e radicchio, mica di gatti in salmì!), a volte questo sconforta ma poi, apro il mio blog e sopratutto i vostri, vi leggo e ritrovo persone come me e capisco che, in fondo, non mi manca nulla perchè ho tutto questo!
Baciotti
Chiara
accipicchia chiaretta, mi spiace! io sono fortunata: i miei colleghi mi chiedono sempre cosa ho cucinato di nuovo e i miei amici spazzolano tutto con grande entusiasmo. gli unici un po' seccatori sono i genitori del moroso...
io trovo che avere un hobby, una passione, sia una cosa bella e una grande fortuna: noi sappiamo quanta gioia ci sia nel portare in tavola un piatto ben riuscito!
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