Ho sempre avuto una predilezione per i dolci, seguiti a ruota dalle torte salate. Sarà perché mentre il forno va una può fare qualsiasi altra cosa, come ad esempio intrattenere gli ospiti. E anche perché la gran parte di ciò che preparo ha un aspetto orribile, tipo zuppa del cane, che rende deprimente la presentazione in tavola. E questo, grazie alle tortiere si può evitare, specie adesso che se ne trovano in forme bellissime e spiritose.
Ecco spiegato quindi il mio entusiasmo per la preparazione di ieri sera (ricetta ricavata da Sale & Pepe di novembre 2008), che necessitava di un passaggio in forno prima di essere portata in tavola. Solo che purtroppo non possiedo una pirofila di ceramica (che avrebbe senz'altro abbellito la presentazione) e mi sono contentata dello stampo da plum-cake in silicone. Da qui il nome alla ricetta, prontamente dato dalla mia amica Simona, ospite a cena da me ieri sera.

Teglia di riso con le pere

La ricetta (per tre persone, perché ieri eravamo a tre in tavola)
Ingredienti
240 gr di riso arborio
2 pere
60 gr di pancetta
100 gr di gorgonzola
burro
rosmarino
cipolla
grana

Cuocere il riso in abbondante acqua salata e scolarlo al dente. Rosolare la cipolla nel burro, aggiungere la pancetta, farla saltare un po' e aggiungere una delle due pere tagliata a tocchetti insieme al rosmarino. Aggiungere il riso scolato e far insaporire il tutto rimestando per pochi minuti.
Imburrare una pirofila e riempirla con la preparazione. Aggiungere il gorgonzola tagliato a tocchetti (io ho cercato di inserirlo nella pirofila "a strati" perché insaporisse meglio), una spolverata di grana. Decorare con la pera rimanente tagliata a rondelle e infornare a 180°C per una quindicina di minuti.
Nota: avevo già fatto questo piatto un mesetto fa, ma non avevo in casa la pancetta, perciò avevo aggiunto dei pezzetti di salame. Era venuto molto più saporito!
L'altra sera, a cena col mio migliore amico, gli raccontavo di come fossi caduta nel tunnel dei foodblog, di come mi piacessero e di come ormai non potessi stare per tre giorni di fila senza fare almeno un dolce. Apriti cielo! Anche lui mi ha confessato la stessa dipendenza e ci siamo ritrovati, come due invasati a scambiarci consigli e indirizzi sui migliori in circolazione. Praticamente due fanatici. Il che mi ha consolata assai.
Ero meno consolata domenica mattina, quando mi sono alzata presto per preparare la crema pasticciera. Volevo fare una sorpresa al mio fidanzato, perchè mi piace terminare il pasto domenicale con un dessert, anche semplicissimo, ma che renda l'atmosfera festiva, assente nel resto della settimana.
E insomma, anche quando avrei potuto dormire ero invece lì con il pentolino e il cucchiaio di legno a rimestare.



La ricetta non sto a postarla, vi dico solo che la mia è venuta un po' scura perché ho messo nell'impasto la vaniglia in polvere, che ovviamente ha lasciato il colore. Il che mi fa pensare che la prossima volta potrei provare a metterci la cannella, per vedere l'effetto che fa.
Comunque, già che ero sveglia la mattina presto, ho pensato di sfruttare il tempo libero per mettermi a fare il dulce de leche, anche perché avevo appositamente comprato un lito di latte biologico.
Il risultato, inaspettatamente (per me che sono ancora poco esperta di queste cose), è stato straordinario. E' come mangiare le alpenliebe fuse!
Ed ecco che torno al titolo: invasata la crema e invasata io!
La ricetta l'ho copiata da qui e a me è venuto appena un po' più scuro del suo, ma comunque ottimo. Anche se con circa 600 ml di latte mi sono venuti circa 200 gr. di crema.



Ricetta del dulce de leche di Dandoliva:
Ingredienti (per poco più di un vasetto da 250 g):
1 litro di latte intero
300 g di zucchero
Una stecca di vaniglia
1 pizzico di bicarbonato
In una pentola grande e dal fondo spesso mescolare tutti gli ingredienti e portare ad ebollizione. Abbassare la temperatura e lasciar sobbollire a fuoco dolce per 1-3 ore (dipende dalla quantità di latte, si può fare metà dose). Il latte inizierà ad ispessirsi e ad assumere un delicato color nocciola. A questo punto tenere d’occhio la crema, rimestando spesso e facendo la prova piattino come con una normale marmellata. Attenzione a non farla cuocere troppo o si solidifica e acquista una consistenza caramellosa.
Quando la crema raggiunge la densità voluta, invasarla in vasetti sterilizzati, capovolgere i vasetti e lasciar raffreddare.
Si conserva per circa 4 mesi. Una volta aperta si tiene in frigorifero e si consuma entro un mesetto.

Cercavo da un po' un modo per far fuori delle ciliegie che mia zia mi aveva surgelato, dopo averle colte da una delle sue piante. Ma sono terribilmente pigra e per via dei piedini di piombo di cui ho già parlato non mi azzardavo a far nulla di scenografico e nemmeno volevo lanciarmi su una marmellata (devo ancora provare).
Poi però ho trovato questa ricetta, che mi pareva semplice e gustosa e ho deciso di provarla.
E ne ho approfittato domenica sera, mentre il fidanzato era fuori casa a guardarsi il derby in compagnia della sua famiglia di milanisti (io che sono interista ho preferito restarmene scaramanticamente a casa).
Solo che: per prima cosa mi sono resa conto al momento di affrontare la ricetta, che avevo dimenticato il denocciolatore nella mia casa precedente e in quel momento ero senza e poi non avevo in casa la farina di mandorle e nemmeno delle mandorle da tritare al momento. Così ho ripiegato su delle nocciole, che ho finemente tritato nel frullatore. Le ciliegie le ho tagliate a metà e le ho infilate dentro così com'erano, quindi non sono affondate particolarmente nell'impasto.
E per finire, naturalmente, non avevo il maraschino. Così ci ho buttato dentro un po' di grappa Nonino, che uso per tutte le occasioni.
Va da sé che non avevo grandi aspettative per questa torta, invece quando ho tagliato la prima fetta e ho dato il primo boccone, mi sono sentita come Proust con la madeleine. Quasi mi venivano le lacrime! Una grande soddisfazione, davvero.
Focaccia di ciliegie del derby
Qui di seguito copio la ricetta originale (che poi voglio provare) e accanto le mie modifiche.
Torta di ciliegie (ricetta di Annalisa Barbagli)
ciliege 500g (dovendole tagliare a metà ne ho messi circa 250 gr)
farina 100g
zucchero 100g
farina di mandorle 100g (io ho frullato 100 gr di nocciole)
burro 80g
uova 2
maraschino 2 cucchiai (ci ho messo l'equivalente di grappa)
lievito per dolci 1 cucchiaino
sale
per la tortiera: 1 noce di burro + zucchero di canna
Lavare e snocciolare le ciliege, Lavorare il burro morbido con lo zucchero, aggiungere la farina di mandorle, e poi le uove (che devono essere a temperatura ambiente), incorporandole una ad una. Aggiungere infine la farina setacciata con il lievito, il sale e il liquore. Versare questo composto nella tortiera imburrata e cosparsa con dello zucchero di canna. Aggiungere, disponendole a cerchi e premendo un po’, le ciliege e infornare il tutto a 180° per circa 45 minuti.

La foto è quella che è, finché le faccio con il blackberry non potrò mai migliorare la qualità: devo decidermi a tirar fuori la mia macchinetta dall'armadio e levarle la polvere!

Cucino dolci da quando ero bambina, ma a parte qualche raro excursus ho sempre prodotto dolci semplici, da colazione e merenda e solo ultimamente sono attratta da torte un po' più da pasticceria o almeno un po' più scenografiche. Il tutto naturalmente coi miei classici piedini di piombo, perché visto che la manualità scarseggia ho sempre timore di sbilanciarmi troppo e di risultare poi in un disastro.
Invece ho scoperto che esistono anche preparazioni semplicissime che però possono fare una gran figura con poca fatica.
E' il caso di questa ricetta, che io ho trovato nel numero di febbraio 2008 di Sale e Pepe. L'ho preparata venerdì sera e l'abbiamo mangiata io e il moroso sabato sera a cena con soddisfazione (anche se bisogna dire che lui non si lamenta mai di quello che gli preparo, perfino le zuppe in busta surgelate).

La ricetta la riporto comunque, in caso qualcuno non avesse voglia di cliccare sul link. Io possiedo una tortiera un po' più grande (indicativamente da 4 persone), perciò ho raddoppiato le dosi, andando comunque un po' a occhio, perché sono un donnino impreciso e mi affido alla Provvidenza.

Ingredienti

50 g di farina
25 g di burro
un tuorlo
20 g di zucchero
60 ml di panna fresca
100 g di cioccolato fondente
20 g di burro

Preparazione
Frullate nel mixer la farina con lo zucchero e il burro a dadini fino a ottenere un composto a briciole. Con l'apparecchio in funzione unite il tuorlo e, quando si forma una palla, avvolgetela nella pellicola e fatela raffreddare in frigo per 30 minuti.
Stendete la pasta a uno spessore di 2-3 mm e rivestite uno stampo a cuore lungo 10-12 cm. Bucherellate il fondo e fate riposare in frigo per 30 minuti. Coprite con la carta da forno, riempite di fagioli secchi e cuocete nel forno caldo a 180° per 20 minuti. Togliete la carta e lasciate asciugare.
Fate fondere a bagnomaria il cioccolato spezzettato con il burro e la panna. Lasciate intiepidire, poi versate il composto nel guscio di frolla e fatelo consolidare in frigo per almeno 4 ore. Decorate a piacere con riccioli di cioccolato fondente e zucchero a velo.


I riccioli di cioccolato io non li ho messi, lo zucchero a velo sì, appena prima di servirla (quindi la foto era già stata scattata da un pezzo), ma il cioccolato se l'è un po' bevuto e l'aspetto non era dei migliori.
Plum cake caffè e gocce di cioccolato





Ultimamente è difficile tenermi fuori dalla cucina e soprattutto lontana dal forno. Sarà che il profumo di dolci mi fa star bene, sarà che ho bisogno di sentirmi impegnata, che ho bisogno di fare qualcosa di concreto. E mi accontento di poco. Ecco ad esempio di un plum cake da colazione, da offrire alle colleghe per l'ora del the. Ma ha avuto grande successo!
Ecco la ricetta.


Ingredienti
2 uova
150 gr di zucchero
350 gr di farina
1 bicchiere di latte
1 tazzina di olio
1 tazzina di caffè
1 bustina di lievito
gocce di cioccolato a piacere

Preparazione
Con una frusta sbattere le uova con lo zucchero finché non diventano spumose. Aggiungere latte, olio e caffè e mescolare ancora. Infine aggiungere la farina setacciata insieme al lievito e le gocce di cioccolato ben amalgamate.
Versare in uno stampo da plum cake- Io ne ho usato uno di silicone, ma l'ho imburrato lo stesso, per essere sicura che si estraesse bene. Infornare a 180°C per 40 minuti. E buon appetito!