Avete mai pensato che le ricette da pic nic sono anche delle perfette schiscette? Io ammetto che il libro PicNic l'ho comprato anche  un po' per quello (in primis l'ho comprato perché era bellissimo da sfogliare e io sono fatta così: i libri di cucina mi danno piacere a sfogliarli, prima che a usarli). Non porto spesso la schiscetta al lavoro, ma da quando ho cambiato palestra mi capita di andare a fare un po' di cyclette in pausa pranzo e poi non ho il tempo di procurarmi anche da mangiare. E' il caso di oggi, così ieri sera mi sono messa a preparare un'insalatina semplicissima che ho trovato proprio sul libro PicNic e già che c'ero ho voluto strafare (convincendomi che non mi portavo un dolce, ma della frutta e poi la palestra... insomma, tutte le scuse sono buone) e mi sono preparata anche un crumble di pere a porter.
E quando era tutto pronto, verso le nove e mezza di sera, ho afferrato il cellulare e ho mandato un sms a Radio DJ, così, proprio d'impulso, per raccontare della schiscetta. Un secondo dopo aver premuto il tasto invia, il cellulare stava squillando ed ero al telefono con l'addetta al centralino che mi annunciava che il mio messaggio era piaciuto, tanto che avevo appena vinto il premio fedeltà!
Poi mi hanno passato in onda a fare due chiacchiere con Federico e Marisa e lei in particolare era entusiasta, oltre che ferratissima sull'argomento, tanto che si è messa a dare la ricetta del crumble in onda lì per lì. Non è che per caso ha un blog di cucina anche lei?
Patate con pollo e insalata
(ispirata a una ricetta vista su PicNic)
insalata di pollo e patate per schiscetta

Ingredienti per una persona
una manciatona di patate novelle o una patata grossa
1 petto di pollo
insalatina (nella ricetta originale era rucola)
olio
sale, pepe
due cucchiai di yogurt greco
Bollire le patate per 20/25 minuti, a seconda della dimensione. Farle raffreddare, sbucciarle e tagliarle a tocchetti. Nel frattempo tagliare a listarelle il pollo e rosolarlo in padella. Combinare i tre elementi (tutti e tre freddi) nel contenitore della schiscetta. In un piccolo contenitore a parte mescolare lo yogurt, l'olio, il sale e il pepe. Condire l'insalata al momento di mangiare.

Crumble goloso di pere
crumble di pere e cioccolato
Ingredienti per una persona
1 piccola pera
un paio di noci tritate grossolanamente
un cucchiaino di gocce di cioccolato
30 gr di burro freddo a tocchetti
due cucchiai di farina
un cucchiaio di zucchero
un cucchiaino di estratto di vaniglia

Tagliare la pera a tocchetti e disporla sul fondo di un piccolo contenitore di alluminio. Condirla con l'estratto di vaniglia. Con il mixer a impulsi mischiare burro, farina, zucchero e noci (io ho usato le lame del minipimer, tritandoci insieme le noci), creando un composto bricioloso. Spargere le gocce di cioccolato sulla pera e cospargere il tutto con le briciole di impasto. Cuocere in forno già caldo a 180° per 20 minuti.

Cosa ho vinto? Due ingressi per l'EICMA, ovvero la fiera della moto. Mi sa che ci andrà il marito con suo fratello.
Amo Milano il sabato mattina quando vado al corso di basi della pasticceria e la città si sveglia. I negozi di abbigliamento sono ancora chiusi, ma gli alimentari di quartiere invece no e in alcuni parrucchieri si intravedono le signore con già i bigodini della messainpiega in testa. E mi spiace che il corso stia per finire (manca solo una lezione), anche per questo, benché l'idea di restare finalmente a poltrire a letto non mi dispiaccia.
Così con la mente sono già al prossimo corso che farò: l'ho già scelto, anche se ancora non mi sono iscritta. Sarà il corso sul pane. Anche se ho la macchina e sono soddisfatta così e non so se mai mi metterò a impastare con le mie mani, c'è qualcosa che mi chiama in quella direzione. In verità è un po' che sto pensando di allevare la mia pasta madre, anche se non so se sarò all'altezza: io sono sempre così incostante! Quello che mi spaventa tra l'altro è l'idea di doverla maneggiare tutti i giorni per tre mesi senza poterci fare nulla finché non è pronta, infatti prima o poi comincerò a implorare qualche foodblogger pia di regalarmi un po' della sua.
Intanto uso il lievito di birra e mi porto avanti sul programma, con questa ricetta scovata su Sale e Pepe di ottobre. Io i grissini non li avevo mai fatti (ah, le cose che non pensavo mai avrei fatto prima di aprire il blog) e non sapevo se ne sarei stata in grado. Poi ho trovato questa ricetta scritta in dieci righe ingredienti compresi e ho pensato: "Ma allora è facile!" (non me lo avessero già detto) e così mi sono buttata, complice un invito e il piacere di arricchire con questi piccoli manufatti il grazioso cestino del pane.
E infatti erano facilissimi!
Grissini al parmigiano
(ricetta tratta da Sale e Pepe di ottobre)
grissini al parmigiano
Ingredienti
4 gr di lievito di birra
300 gr di farina (io ne ho messi 150 00 e 150 manitoba)
un cucchiaino di sale
un pizzico di zucchero
60 gr di parmigiano grattugiato
2 cucchiaini di rosmarino tritato
4 cucchiai d'olio
Sciogliere il lievito in due cucchiai di acqua tiepida, aggiungere lo zucchero e lasciar riposare una decina di minuti. In una ciotola mescolare la farina, il sale, il parmigiano e il rosmarino. Aggiungere il lievito disciolto in acqua, l'olio e impastare. Formare una palla con l'impasto e lasciarlo riposare in una ciotola a temperatura ambiente per circa 45 minuti. Qui secondo me dipende dalla temperatura della stanza: da noi in cucina fa un bel teporino e quindi l'impasto è lievitato piuttosto rapidamente.
A questo punto, accendere il forno a 180° C, prelevare una noce di impasto, formare un grissino e appoggiarlo su una teglia ricoperta di carta forno. Proseguire fino all'esaurimento dell'impasto.
Infornare per circa 20 minuti, poi abbassare la temperatura del forno a 150°C e continuare la cottura per altri 10 minuti.
"Sto pensando di diventare vegana", mi ha scritto l'altro giorno la mia amica del cuore Francesca. Ma come! Io l'avevo appena invitata a una merenda da me, con tutta la sua famiglia e volevo mettere in piedi biscottini, crostate e un bel cake soffice...
"Puoi diventare vegana dopo la nostra merenda per favore?" le ho risposto io. Spero che abbia riso, leggendo la mia email.
Nel frattempo io una ricetta vegana l'ho trovata. Ho preparato i dolcetti e li ho portati al lavoro. Ammetto che non hanno riscosso l'entusiasmo dei soliti biscotti (oggi un collega mi si è proposto in sposo, dopo aver assaggiato dei biscotti da una ricetta di Cavoletto, il che a me è apparso controproducente), ma comunque sono piaciuti. Il mio capo, che è sempre molto carino ma non ha nessun bisogno di mentire, ha detto che l'impatto iniziale è un po' tamugno (giuro, ha detto proprio così), ma che vengono fuori alla distanza, lasciando in bocca un gusto piacevole e duraturo.
La ricetta viene dal sempre prezioso Cucina Naturale di ottobre (ho già fatto quattro ricette da questo numero, sono davvero oltre la media) in un articolo dedicato agli zuccheri del commercio equo.
Ne approfitto per segnalare che dal 16 al 31 ottobre c'è l'iniziativa "io faccio la spesa giusta", con tanti appuntamenti nelle botteghe del commercio equo. Infatti tutti i prodotti utilizzati per questa ricetta sono (ove possibile) marchiati Fairtrade.
Aggiungo solo una cosa a proposito della questione vegana di questi dolcetti: sono andata a leggermi gli ingredienti del cioccolato amaro 70% e non ci sono derivati animali. Potrebbe contenere latticini o derivati del latte non vuol dire necessariamente che ne contiene, vero?
Dolcetti all'aroma intenso di cioccolato
(ricetta tratta da Cucina Naturale di ottobre e da me rimaneggiata)
dolcetti vegani supercioccolato
Ingredienti
150 gr farina
50 gr cioccolato fondente 70%
25 gr noci dell'Amazzonia
3 cucchiai di zucchero (la ricetta suggeriva Dulcita, io ho usato il Mascobado)
2 cucchiai di cacao amaro in polvere
mezzo cucchiaino di lievito per dolci
l'equivalente di una moka da tre di caffè
4 cucchiai di olio di riso

Scioglieree il cioccolato a bagnomaria. Setacciare insieme farina, cacao e lievito. Aggiungere le noci tritate grossolanamente e lo zucchero. Unire l'olio e mescolare bene. Aggiungere il cioccolato fuso e impastare con cura, aggiungendo il caffè poco per volta fino a ottenere un composto liscio e omogeneo. Coprire e lasciare riposare per almeno mezz'ora in frigorifero.
Preriscaldare il forno a 160°C. Formare con le mani delle palline prelevando di volta in volta una piccola quantità di impasto (tipo una noce), schiacciarle e adagiarle su una teglia ricoperta di carta forno. Cuocere per circa 15 minuti.
Tempo fa ero fuori a cena con la mia amica Donatella e come spesso accade, a un certo punto la conversazione è caduta sulla cucina (un tempo ci saremmo messe a parlare di smalti, ma ormai…) e tra le varie cose e i vari consigli lei è saltata su dicendo che negli ultimi tempi si era intrippata coi crumble: facili, buoni e che si possono preparare in un momento.
“E sono convinta che non siano neanche tanto calorici”, ha aggiunto, “in fondo è praticamente tutta frutta. Chissà se si possono fare anche salati”.
“Certo che si può. Io li ho visti su certi blog, domani mattina ti mando i link”.
Detto fatto, il giorno dopo le ho mandato una mail con le ricette di crumble che avevo visto da Onde99 e Fiordifrolla.
Ma non solo. Quella stessa sera ero a cena da sola e ho deciso di fare una prova di crumble salato con gli ingredienti che avevo in casa, ovvero zucchine e scamorza.
Già che c’ero, visto che il giorno dopo avrei mangiato in ufficio con le colleghe, ho messo in forno anche un pirottino usa e getta ed ecco pronto il pranzo.
La ricetta che propongo è per una sola porzione.
Crumble di zucchine e scamorza
crumble di zucchine
Ingredienti per una persona
1 zucchina piccola
40 gr di scamorza di bufala (o altro formaggio a pasta semidura)
35 gr di parmigiano grattugiato
30 gr di burro freddo
35 gr di farina
1 cucchiaino di timo

Preriscaldare il forno a 180°C. Imburrare una pirofilina monoporzione. Affettare sottilmente la zucchina e la scamorza e disporre i due ingredienti nella pirofila sovrapponendoli. Impastare velocemente farina, burro a tocchetti, parmigiano, timo e sale formando delle briciole. Disporre lo strato di briciole sopra le zucchine e la scamorza e cuocere in forno per circa 30 minuti.
In effetti la schiacciata con l'uva (fragola) si è vista praticamente in tutti i blog, negli ultimi giorni. Io devo ammettere che quando ho adocchiato la ricetta ero ancora in vacanza in Toscana, ma pur distesa sulla sdraio dell'agriturismo con la Pina accanto, sognavo tra me e me il momento in cui a casa mi sarei procurata tutti gli ingredienti per questa sfiziosa focaccia.
L'articolo della Cucina del Corriere da cui ho tratto la ricetta afferma che si tratta di un dolce autunnale tipico toscano e che andrebbe realizzato con l'uva sangiovese a chicchi piccoli. Io l'ho fatta con l'uva che ho trovato al supermercato (purtroppo al mio gas l'uva non c'è) e ci è piaciuta molto lo stesso, per la sua semplice rusticità e l'hanno apprezzata molto anche i suoceri, anche se questo in realtà non è particolarmente significativo, perché i signori sono delle buone forchette che non vanno troppo per il sottile (tranne quella volta che mi fecero tenere l'arrosto in forno per non so quanto tempo perché dentro la carne era rosata e a loro non piaceva, così per dispetto l'ho cotto per ore e gliel'ho rifilato stopposo).
Ma non rivanghiamo episodi che dimostrano tutta la mia antipatia e veniamo alla focaccia.
Per me è stata facilissima da fare, ma sono fortunata a disporre dell'Artisan, che impasta senza nessuna fatica (mia intendo) qualsiasi cosa, ma so anche che la blogosfera pullula di appassionati dell'impasto manuale, perciò penso proprio che sia alla portata di chiunque.

Schiacciata di uva nera e pinoli
(ricetta tratta da La Cucina del Corriere di settembre 2010)
schiacciata all'uva
Ingredienti
400 gr di farina (io ne ho usato 250 di manitoba e il resto 00)
250 gr di uva nera
220 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra fresco
15 gr di pinoli
olio evo
sale

Mescolate la farina con il lievito stemperato in 200 ml di acqua tiepida, 200 gr di zucchero, una presa di sale e 2 cucchiai di olio, quindi coprite l'impasto ottenuto e lasciatelo lievitare per almeno un'ora (anche di più, dipende dalla temperatura della giornata).
Rivestite una teglia di carta forno, oliate e stendete l'impasto. Lasciate riposare per altri 30 minuti. Pennellate la focaccia con 3 cucchiai di olio mescolato ad altrettanta acqua e cospargetela con il restante zucchero. Distribuitevi gli acini con la parte tagliata rivolta verso l'alto, i pinoli e passate la schiacciata in forno caldo a 190°C per 30 minuti.

PS1: si ringrazia sentitamente vaniglia che mi ha insegnato a mettere le foto giganti (adoro)
PS2: segnalo che alla Coop del centro commerciale Metropoli a Novate (MI) è stato messo il distributore di detersivi ecologici, di modo che possano essere venduti sfusi. Meno imballi significa da una parte che non si inquina producendoli, non si inquina trasportandoli e non è necessario smaltirli. Evviva!
Della domenica apprezzo tante cose. Che non devo andare al lavoro, che posso svegliarmi tardi, che ho tempo per fare le cose che mi piacciono (insieme alle pulizie di casa, purtroppo) e posso farle con calma. Mentre dal lunedì al venerdì io e il marito pranziamo vicino all’ufficio in uno dei rari baretti o ristorantini di zona e il sabato trangugiamo una pasta veloce di ritorno dalla spesa, la domenica riesco a ritagliarmi un po’ di tempo per un piatto speciale e se il tempo è ancora buono possiamo mangiare in balcone, dove apparecchiamo un tavolinetto da campeggio comprato all’Ikea e ci godiamo gli ultimi raggi prima che arrivi definitivamente il gelo.
Ho preparato questa pasta per il pranzo di domenica scorsa, attratta dalla semplicità degli ingredienti e del procedimento. Per me, che non avevo mai fatto una pasta gratinata in tutta la mia vita (quante belle novità mi fa fare il blog) è stata una vera scoperta. Si tratta infatti di un piatto semplice e rustico, che la gratinatura in forno rende perfetto anche per gli ospiti, magari servito in graziose pirofile monoporzione. Il marito ha espresso più volte il suo entusiasmo, lucidando il piatto e rubando anche una forchettata dal mio, tanto che mi è venuta voglia di invitare gente a casa per rifarlo.
La ricetta è tratta da Sale & Pepe di settembre e nell’originale era proposta con conchiglie e provola. Io l’ho riprodotta con degli strozzapreti al farro e con la scamorza di bufala che ho comprato al gas. A parer mio può venire ottima con qualsiasi formaggio saporito a pasta semidura.
Strozzapreti con scamorza e pomodorini alle erbe
(ricetta tratta e adattata da Sale & Pepe di settembre)
pasta gratinata
Ingredienti per 2 persone
160 gr di pasta corta
200 gr di pomodori ciliegini
20 gr di pangrattato
20 gr di parmigiano grattugiato
un cucchiaio di erbe aromatiche miste (io ho usato timo, maggiorana, origano e erba cipollina)
60 gr di scamorza
peperoncino
olio evo
sale
un paio di foglioline di basilico.
Preriscaldare il forno a 200°. Lavare i pomodorini, tagliarli a metà e privarli dei semi. Ungere una pirofila (o due monoporzione), disporvi i pomodori e salarli. In una ciotola mescolare le erbe aromatiche, il parmigiano, il pangrattato, un pizzico di sale e uno di peperoncino e distribuirli sui pomodorini. A me poi ne è avanzata un po’, che ho usato alla fine per gratinare il piatto completo. Cospargere con un filo d’olio. Ponete la teglia in forno per 10 minuti, poi proseguite la cottura per altri 10 minuti a 250°. Intanto cuocete la pasta al dente in abbondante acqua leggermente salata. Grattugiate la scamorza con una grattugia a fori larghi. Scolate la pasta, conditela con un cucchiaio di olio e versatela nella pirofila dei pomodorini insieme alla scamorza. Mescolate un po’, ricoprite con il trito di erbe, parmigiano e pangrattato avanzato, coprite e ponete in forno a 200° per 10 minuti, poi scoprite, alzate il forno a 250° e cuocete per altri 5 minuti.
Decorate con il basilico e servite.