tag:blogger.com,1999:blog-49888108042988465622024-03-14T10:34:48.511+01:00Il bistrot di Lise e Metroiconlise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.comBlogger233125tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-81677216572449401262013-03-21T12:24:00.000+01:002013-03-21T12:24:12.726+01:00La frittata di fave che diventò due branzini al fornoLunedì sera sono tornata a casa dal lavoro, il tempo di cambiarmi ed ero già in cucina a preparare la cena. Ho sbaccellato un chilo di fave. Ho messo a bollire l'acqua, ci ho buttato dentro le fave. Dopo tre minuti le ho scolate e le ho sgusciate a una a una. Ci ho messo credo un'ora e mezza. In una ciotola a parte ho sbattuto le uova con il pecorino grattugiato. Ho versato il composto di uova e formaggio in una teglia rivestita di carta forno, ci ho buttato dentro le fave. Il forno era già acceso a 180°C.<br />
Prima di infornare ho aperto il frigo e lì, davanti ai miei occhi si sono parati i due branzini che avevo comprato sabato per la cena di domenica. Solo che poi domenica non li avevamo mangiati perché il pranzo era stato così abbondante che avevamo cenato con uno yogurt. Non so come avessi fatto a scordarmene e soprattutto a non notarli tutte le volte che avevo aperto il frigo per prendere le fave, le uova, il pecorino.<br />
Non potevo cucinarli martedì, perché dovevo andare a teatro. Che fare?<br />
Ho cucinato il pesce. Mentre lo mangiavamo, ho cotto la frittata, che in parte è stata mangiata dal marito la sera dopo, mentre io ero a teatro, in parte è diventata schiscetta per me.<br />
<b>Branzini al timo e limone</b><br />
(ricetta tratta dalla rivista "FiorFiore" dei supermercati Coop)<br />
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<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/8577437112/" title="Branzino al timo e limone by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Branzino al timo e limone" height="640" src="http://farm9.staticflickr.com/8104/8577437112_28126331e2_b.jpg" width="478" /></a><br />
<i>Ingredienti per due persone</i><br />
2 branzini (o trote, o orate)<br />
1 limone non trattato<br />
1 spicchio d'aglio<br />
qualche rametto di timo<br />
mezza tazza di pangrattato<br />
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Sciacquare i pesci già puliti e irrorare le pance con il succo di mezzo limone. Tagliare l'altra metà del limone a fettine. Frullare le foglioline di timo con lo spicchio d'aglio e mescolare il trito al pangrattato. Inserire nella pancia dei pesci il trito di erbe e pangrattato e un paio di fettine di limone. Posizionare in una teglia e cospargere i pesci con il trito avanzato.<br />Cuocere a 180°C per circa 15/20 minuti, a seconda delle dimensioni dei pesci.<br />
<br />
La brutta foto è stata scattata con l'iPhone e la luce sopra i fornelli. La foto alla frittata di fave non l'ho neanche fatta.<br />
<br />lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-30355418810997268032013-02-22T12:32:00.000+01:002013-02-22T12:32:21.924+01:00Pasta con ricotta, noci e funghiAvevo promesso ed eccomi qua, anche a febbraio, a confermare il mio buon proposito del 2013 di scrivere almeno un post al mese su questo blog di cucina semi-abbandonato. Proprio ieri tra l'altro una collega mi domandava se ci scrivessi ancora. Insomma, più o meno...<br />
Qui a Milano nevica come dentro le palle di neve souvenir. Chissà mai che domani pomeriggio non mi venga voglia di stare in casa a preparare una bella torta per il the, come facevo una volta. Sabato scorso l'ho fatto: ho preparato un cake con la farina di riso e i canditi al cedro. E' venuto orribile, ma per la colazione non era male.<br />
Oggi vi rifilo una pasta, proprio in tempo per l'ora di pranzo. La ricetta l'ho trovata su Cucina Naturale dell'anno scorso, ma tanto le ricette non invecchiano, ogni anno tornano buone (anche in senso non metaforico).<br />
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<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/6803280841/" title="ricotta, noci e funghi by lise.charmel, on Flickr"><img alt="ricotta, noci e funghi" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7142/6803280841_4be099534c_b.jpg" width="459" /></a>
<br />
Ricetta tratta da Cucina Naturale di gennaio 2012<br />
<em>Ingredienti per due persone</em><br />
160 gr penne integrali (o, in questo caso, di maccheroni)<br />
1 porro<br />
10/15 gr funghi secchi<br />
50 gr noci tritate grossolanamente<br />
125gr ricotta<br />
125 ml di latte<br />
mezzo bicchiere di vino bianco<br />
olio<br />
sale<br />
<br />
Cuocete la pasta in abbondante acqua salata. Mettete a bagno i funghi secchi in una tazza di acqua tiepida. Tagliate il porro a fettine sottili e rosolatelo con un paio di cucchiai di olio extravergine d'oliva per una decina di minuti, girandolo spesso. Aggiungete i funghi secchi strizzati e proseguite per cinque minuti, bagnando col vino. A questo punto aggiungete le noci e la ricotta diluita con il latte. Dopo dieci minuti, anche meno, togliete dal fuoco, regolate di sale e condite la pasta.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-7726103458967322262013-01-30T09:34:00.000+01:002013-01-30T09:34:00.849+01:00Rieccomi!No, non sono morta, non sono stata rapita dagli alieni, non sono entrata nel programma protezione testimoni, non ho vinto a "Turista per sempre".<br />
Come spesso mi succede, mi ero impigrita. Si capiva già dagli ultimi post, sempre più radi e poi, anche se non ho mai pensato con certezza che avrei smesso di tenere questo blog, non avevo più voglia di scrivere.<br />
E anche se alcune amiche mi chiedevano spesso nuovi post, io nicchiavo sempre. Però un po' mi dispiaceva.<br />
Così mi sono messa come buon proposito del 2013 di scrivere su questo blog almeno un post al mese. Ed eccomi qua. Certo, sono proprio al limite del mese di gennaio. Ma ci sto ancora dentro, per cui va bene così.<br />
Sempre in tema di buoni propositi, che ne è stato di quelli del 2012? Non vado a riprenderli, ma ne conosco almeno due con certezza, perché me li sono tirati dietro per anni: la pasta fatta in casa e la torta a strati. Ecco che nell'anno in cui questo blog (grazie al quale ho abbattuto tanti miei tabù culinari) languiva, li ho finalmente mantenuti entrambi.<br />
La torta a strati me la sono fatta per il mio quarantesimo compleanno. Due giorni di lavoro, tra preparazione delle basi e crema, ma ne è valsa la pena: ero fierissima. La pasta in casa l'ho fatta anche per Natale, peccato che si sia incollata tutta e il 24 mattina sia dovuta correre da un pastaio di fiducia per rimediare al danno. Ma almeno ci ho provato e di sicuro ci proverò ancora.<br />
Ma veniamo finalmente alla ricetta di questo mese di gennaio. Invernalissima e perfetta per un pomeriggio freddo, in cui non si ha voglia di uscire e anche l'idea di passare un bel po' di tempo ad affettare verdure non ci sembra così terribile.<br />
Questa ricetta ha una storia. Cioè: io ho una storia in proposito. Io non faccio il brodo. Non faccio il brodo di carne e nemmeno di verdura. Non ho voglia, sono pigra e poiché la sera torno a casa abbastanza tardi dal lavoro, di sicuro non mi metto lì a scaldare carne, pesce e/o verdure con l'obiettivo poi di farci una zuppa o un risotto. Non ho tempo, non mi va. Sono sicura che ci sono persone che trovano favoloso rilassarsi davanti ai fornelli dopo una lunga giornata di lavoro e fanno benissimo. Ma io tutto sommato continuo a preferire il divano e se mi serve il brodo continuo a trovare il dado una fantastica invenzione. Peccato che fondamentalmente faccia schifo, sia come sapore che come contenuto nutrizionale.<br />
Poi ho avuto la fortuna che due amiche per due anni di fila mi hanno regalato il "dado casalingo" fatto da loro. Con dentro solo verdure e sale. Buono, sano e comodo come il dado comprato.<br />
Quest'anno a Natale purtroppo non è arrivato, così mi sono decisa a farlo io. Onestamente pensavo che sarebbe stato più faticoso. Invece no: è solo lungo, perché bisogna affettare tante verdure. Però è facile, ne viene tanto e dà molta soddisfazione. In giro si trovano molte ricette, io mi sono affidata a quella pubblicata su Cucina Naturale di novembre 2011.<br />
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<b>Dado casalingo</b><br />
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<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/8418906857/" title="Dado vegetale casalingo by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Dado vegetale casalingo" src="http://farm9.staticflickr.com/8466/8418906857_8a04f998ec.jpg" /></a><br />
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<i>Ingredienti</i><br />Verdure di stagione a scelta<br />
(Cucina Naturale sconsiglia i cavoli perché finirebbero per coprire il sapore di tutto, io ho messo uno scalogno per fare la figa, tre grosse cipolle, sedano, carote, un finocchio e qualche cubetto di zucca, tutto biologico del mio fornitore del GAS)<br />
la metà del peso delle verdure di sale<br />(io ci ho messo quello integrale di Cervia)<br />
<br />
Tagliare le verdure a dadini, pesarle e aggiungere metà del peso delle verdure di sale. Mettere tutto in una pentola capiente, col fondo spesso. Non aggiungere acqua: ne rilasceranno le verdure.<br />
Cuocere a fuoco basso per un'ora circa. Io ho cotto per circa 45 minuti coperto e poi ho tolto il coperchio, per far evaporare un po' l'acqua.<br />
Frullare il tutto a crema e versare in vasetti sterilizzati (io li ho lavati normalmente e poi li ho lasciati una mezz'oretta in forno a 70°C). Rovesciare i vasetti e lasciarli raffreddare rovesciati, in modo che si formi il sottovuoto.<br />
<br />
Conservare in frigorifero o in freezer.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-92155706981902246412012-04-04T22:37:00.003+02:002012-04-04T22:39:13.259+02:00La millantata torta che nessuno ci sperava piùLa torta di questo post l'ho fatta a gennaio. Ai primi di gennaio. Sono tornata da una festa di Capodanno con un barattolo con dentro dodici albumi, avanzati dalla preparazione del dolce, fatto da me sul posto (la creme brulee, grazie alla quale ho usato il cannello per la prima volta e non ho incendiato la casa di chi mi ospitava) e da una zuppa di vino, preparata anche con dei tuorli.<br />
Quegli albumi non li voleva nessuno, li ho presi io. Con tre ci ho fatto la crosta di sale per delle orate, con gli altri nove ci ho fatto questa torta. Poi sono andata in giro per settimane a millantare di una torta con nove albumi e non mi decidevo a postarla.<br />
Ma la cosa buona è che va bene anche adesso. Anzi, quasi meglio. La mia produzione è una rivisitazione invernale (con le banane), di un dolce alle albicocche che sta nella sezione Estate del libro Stagioni di Donna Hay. Libro bellissimo, come tutti gli altri suoi, dal quale ho già tratto diverse ricette oltre a questa e tutte con estrema soddisfazione (tra cui una torta di pere che non è mai stata fotografata perché sparita nel giro di mezz'ora).<br />
Allora, per questa torta occorre prima di tutto un'avvertenza: non è un dolce da dopo cena. Anzi. E' un mappettazzo incredibile, di notevole apporto calorico, adatto solo alla colazione, per essere inzuppato nel latte preferibilmente (a parer mio) freddo. Però è buona e se avete in casa molti albumi val la pena di prenderla in considerazione.<br />
<br />
<strong>Dolce alle banane e mandorle</strong><br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/6803292921/" title="mandorle e banane by lise.charmel, on Flickr"><img alt="mandorle e banane" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7146/6803292921_356905aa6f.jpg" width="514" /></a><br />
<br />
<em>Ingredienti</em><br />
9 albumi<br />
360 gr farina di mandorle<br />
240 gr zucchero<br />
225 gr farina autolievitante<br />
1 tazzina colma di olio di riso<br />
la scorza grattugiata di una grossa arancia<br />
2 banane tagliate a fettine sottilissime<br />
<br />
Scaldate il forno a 180°C. Mettete in una ciotola gli albumi, la farina di mandorle, lo zucchero, la farina setacciaata, l'olio di riso, la scorza d'arancia e mescolate bene. Versate il composto in una teglia rettangolare di 25x35 cm ricoperta di carta forno e distribuiteci sopra le fettine di banana. Infornate per 40-45 minuti, verificando la cottura con uno stecchino.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-71939760115366070702012-02-02T14:25:00.000+01:002012-02-02T14:25:48.529+01:00Spaghetti con cavolfiore romanescoQuanto mi è piaciuto il numero di gennaio di <a href="http://www.cucina-naturale.it/">Cucina Naturale</a>! Ho veramente fatto un sacco di ricette: zuppe, primi piatti, piatti unici: ce l'avevo sempre in mano, l'ho sfogliato mille volte ed è stato il mio salva-menu di buona parte del mese scorso. In particolare, mi ha risolto un paio di pranzi del sabato, proprio di quelli appena tornati dalla spesa, quando abbiamo fame e un sacco di cose da fare nel pomeriggio (in genere le pulizie o attività assimilabili) e non è certo il momento di mettersi a preparare qualcosa di elaborato.<br />
Amo quei condimenti che si preparano mentre bolle l'acqua e si cuoce la pasta e che magari non devono essere costantemente controllati, di modo che contemporaneamente una possa apparecchiare, sistemare la spesa o svuotare la lavastoviglie, mentre nel frattempo il marito si dedica alla pulizia della lettiera.<br />
Il piatto che vi mostro oggi viene da un'ispirazione trovata proprio su quella rivista, anche se la ricetta originale prevedeva del seitan, che io ho sostituito con della pancetta affumicata a dadini. Chi lo preferisce naturalmente può tornare all'ingrediente originale, personalmente non lo amo molto.<br />
In questa occasione ho assaggiato per la prima volta il cavolo romanesco, che come si intuisce facilmente dal nome, non si vede comunemente sulle tavole lombarde, anche se negli ultimi anni si è diffuso di più. Lo trovo davvero bellissimo e coreografico per forma e colore (ma come sarà mai venuto in mente a qualcuno che una pianta dall'aspetto così marziano fosse anche commestibile?), anche se un po' meno saporito del classico cavolfiore bianco.<br />
<strong>Spaghetti con cavolfiore romanesco</strong><br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/6803289365/" title="spaghetti al broccolo romanesco by lise.charmel, on Flickr"><img alt="spaghetti al broccolo romanesco" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7035/6803289365_27f607d2fd.jpg" width="426" /></a><br />
(ricetta tratta da Cucina Naturale di gennaio)<br />
<em>Ingredienti per due persone</em><br />
due piccoli cavolfiori romaneschi<br />
una confezione di pancetta affumicata a dadini<br />
160 gr spaghetti<br />
2 cucchiai di pangrattato<br />
un cucchiaino di timo secco<br />
olio evo<br />
sale<br />
<br />
Dividete i cavolfiori in cimette e lessatele in abbondante acqua poco salata per otto minuti. Scolatele con una schiumarola e cuocete la pasta nella stessa acqua.<br />
Scaldate un cucchiaio d'olio in una padella antiaderente e fatevi dorare il pangrattato insieme al timo. Mettete da parte. Nella stessa padella scaldate l'olio rimasto e fate saltare la pancetta fino a che non diventa croccante. Aggiungete il cavolo, rimestando spesso.<br />
Scolate gli spaghetti molto al dente e tuffateli nella padella con il cavolfiore, aggiungendo se occorre qualche cucchiaio dell'acqua di cottura.<br />
Servite nei piatti cospargendo con il pangrattato.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-88641904758424006332012-01-30T12:09:00.007+01:002012-01-30T13:57:55.020+01:00Bree esci da questo corpo!<div>Ieri sera abbiamo avuto a cena un nostro amico e avevo previsto di preparare una crostata come dessert. Visto che a me piacciono le crostate belle croccanti, con tanto bordo, ho deciso di seguire la ricetta di frolla croccante per crostate delle sorelle Simili. La frolla è venuta benissimo, buona e croccante, tra l'altro era la prima volta che usavo la lama impastatrice del robot regalatomi da Lise e ne sono stato molto soddisfatto. Ma le sorelle Simili, sante donne, dovrebbero specificarlo che le loro dosi sono quelle della loro panetteria! Finita la prima crostata (con noci e marmellata di arance), con la pasta avanzata ne ho fatta una seconda (con marmellata di ciligie). Ma poi di pasta ce n'era ancora parecchia, e così ho fatto due crostatine di mela. Non contento, con una pallina di pasta che c'era ancora ho fatto dei biscotti con le gocce di cioccolato. Insomma, una produzione dolciaria che levati. Io ora vi do le dosi che ho usato, ma ricordatevi di ridurle se non volete passare il pomeriggio davanti al forno.<br /><br /><strong>La frolla croccante delle sorelle Simili<br /><br /></strong></div><div><div><img style="margin: 0px 10px 10px 0px; width: 400px; height: 400px; float: left; cursor: pointer;" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5703393189040092578" border="0" alt="" src="http://1.bp.blogspot.com/-tTkqNk0-9z8/TyaF4zcd9aI/AAAAAAAAAC0/aa8GaddiYrQ/s400/foto.JPG" /><em><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br />Ingredienti per tanta frolla<br /><br /></em></div><div>500 gr. di farina 00</div><div>200 gr. di zucchero</div><div>200 gr. di burro freddo di frigo</div><div>2 uova intere</div><div>un pizzico di sale<br /><br /></div><div>Mescolare nel robot con le lame per impastare (quelle di plastica) la farina e lo zucchero. Aggiungere il burro tagliato a pezzetti. Il segreto della frolla è che deve restare il più possibile fredda, quindi lavoratela il meno possibile con le mani e tirate fuori dal frigo il burro all'ultimo minuto. Impastare per un po' senza le uova, prima a pulsazioni e poi a piena velocità. Aggiungere le uova e il pizzico di sale e continuare ad impastare fino ad ottenere un composto omogenero. Io ho aggiunto anche una punta di cacao amaro (per rendere la pasta più scura) e della scorza di limone grattuggiata per coprire il sapore troppo forte del burro.</div><div>Quando l'impasto è pronto, formate velocemente una palla, senza scaldarlo troppo tra le mani, e riponetela in frigo avvolta nella pellicola trasparente per almeno mezz'ora. La frolla è ora pronta per tutte le vostre creazioni! Un consiglio: quando la stendete, tirate fuori dal frigo man mano solo quella che vi serve. Insomma, più resta fredda, meglio è.</div></div>Metroiconhttp://www.blogger.com/profile/01607844782348929448noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-61842800872405745432012-01-11T10:14:00.007+01:002012-01-11T10:59:26.243+01:00Il nuovo tavolo<div><div align="justify">Per festeggiare l'arrivo del nuovo tavolo da pranzo, ieri sera ho preparato questa ricetta, già sperimentata in occasione di una cena con Lise. La ricetta viene dall'ormai classico Kitchen di Marieclaire, ma è stata in parte rivisitata.</div><div align="justify">Le 5 spezie cinesi sono un mix di spezie che - a quanto pare - risale al 1300 aC e che contiene finocchio, anice stellato, pepe di Sichuan, cannella e chiodi di garofano. Il mio è molto più recente ed è stato acquistato in un poco esotico Tesco a Dublino.<br /><br /></div><div align="justify"><strong>Arista di maiale alle 5 spezie cinesi<br /><br /></strong></div><div> </div><div align="justify"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-HlnXvpkk54I/Tw1VKs60jmI/AAAAAAAAACk/BDPAsnJP-k4/s1600/foto.JPG"><img style="margin: 0px 10px 10px 0px; width: 400px; height: 400px; float: left; cursor: pointer;" id="BLOGGER_PHOTO_ID_5696302746038472290" border="0" alt="" src="http://2.bp.blogspot.com/-HlnXvpkk54I/Tw1VKs60jmI/AAAAAAAAACk/BDPAsnJP-k4/s400/foto.JPG" /></a></div><div align="justify"> </div><div align="justify"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-HlnXvpkk54I/Tw1VKs60jmI/AAAAAAAAACk/BDPAsnJP-k4/s1600/foto.JPG"></a> </div><div align="justify"><a href="http://2.bp.blogspot.com/-HlnXvpkk54I/Tw1VKs60jmI/AAAAAAAAACk/BDPAsnJP-k4/s1600/foto.JPG"></a> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"> </div><div align="justify"><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><br /><em><br /><br />Ingredienti per un'arista da 300 gr.<br /></em></div><em></em><div align="justify"><br />1 arista di maiale da 300gr. circa</div><div align="justify">8 cucchiai di salsa di soia</div><div align="justify">2 cucchiaini di 5 spezie cinesi</div><div align="justify">zenzero</div><div align="justify">dragoncello</div><div align="justify">aglio</div><div align="justify">olio di semi</div><div align="justify">zucchero<br /><br /></div><div align="justify">In una piccola teglia da forno, mescolare 4 cucchiai di salsa di soia, un cucchiaio d'olio di semi, un cucchiaino di 5 spezie cinesi, un cucchiaino scarso di dragoncello, mezzo cucchiaino di zucchero, una generosa spolverata di zenzero (io ho usato quello secco da grattare, ma probabilmente con quello fresco ne serve meno), uno spicchio d'aglio a pezzetti e lasciar marinare l'arista in questa salsa per almeno un'ora, girandola spesso (ok, lo ammetto, io l'ho fatta marinare di meno).</div><div align="justify">Dopo la marinatura, sigillare l'arista in padella, rimetterla nella teglia e lasciarla cuocere in forno a 180° per un'oretta. A dirla tutta, il libro dice per 10 minuti, ma ovviamente dopo 10 minuti è ancora cruda, che forni hanno in America? Nel mio forno (che però è un combinato che io ho usato nella funzione ventilata) deve stare almeno 50 minuti.</div><div align="justify">Nel frattempo preparate la salsa, facendo bollire per qualche minuto gli stessi ingredienti utilizzati per la marinatura con 150ml d'acqua.</div><div align="justify">A cottura ultimata, affettare l'arista e condirla con la salsa. Io l'ho servita con un contorno di cavolo bollito e un mix di zucchina, carota e verza saltate con noce moscata e salsa di soia.</div><div> </div></div>Metroiconhttp://www.blogger.com/profile/01607844782348929448noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-3304710629129145552011-12-30T16:29:00.000+01:002011-12-30T16:29:17.576+01:00L'ultimo post dell'annoChe regali alimentari avete fatto a Natale quest'anno? Io ho preparato due marmellate del libro dei Regali Golosi di Cavoletto (fichi, rum e vaniglia e pere e cioccolato) e le ho impacchettate insieme a dei cucchiaini colorati e ho fatto tanti biscotti alle spezie, alle mandorle, al grano saraceno. Per due colleghe che sono anche due amiche speciali (sono loro che mi hanno regalato la Pina), avevo in mente il <a href="http://bistrotdilise.blogspot.com/2011/01/piu-pigra-della-mia-gatta-al-pomeriggio.html">pandoro</a>, che avevo fatto la prima volta l'anno scorso. Evidentemente non avevo capito di aver avuto la fortuna del principiante perché quest'anno quando ho estratto dal forno il primo dei due e ho tentato di farlo uscire dallo stampo mi si è spetasciato infelicemente a causa della cottura sbagliata. Dentro era rimasto crudo infatti e io ho visto tutte le mie ore di lavoro andare così in frantumi sul piano di lavoro. Qualche ora più tardi ho cotto il secondo (ho uno stampo da mezzo chilo, perciò con la ricetta delle Simili ne vengono fuori due piccolini), che per fortuna è venuto fuori come doveva, ma non avevo più tempo per prepararne un altro e consegnarlo prima di Natale.<br />
Che fare allora? Non potevo regalare ad una delle due il pandoro e all'altra i soliti biscotti che le avevo preparato l'anno scorso, non sarebbe stato equo. Toccava scovare anche per lei una ricetta speciale, che però non richiedesse due giorni di preparazione.<br />
Ecco allora che mi è venuto in soccorso il numero speciale di Natale di Sale e Pepe. Devo dire che sulle prime quell'articolo mi aveva un po' irritata: attendevo con ansia di ricevere la rivista per vedere se mi dava qualche suggerimento per regalini sfiziosi e l'idea dei cioccolatini mi aveva infastidita. Preparare i cioccolatini è impegnativo e delicato e avrei preferito qualche idea più alla mia portata.<br />
Ma ero disperata e avevo un termometro da cucina. Ho capitolato.<br />
Cos'ho da dire in proposito? Che se non si è trattato della già citata fortuna del principiante, questa ricetta, ovviamente con l'uso del termometro, non è particolarmente difficile. E' solo un po' lunga, perché quando togliete il cioccolato dal fuoco ci vuole un po' perché scenda alla temperatura giusta.<br />
I cioccolatini hanno un sapore favoloso, che fonde perfettamente il gusto del cioccolato con quello del caffè e sono quindi perfetti non solo come regalo, ma anche da offrire come fine pasto o da portare a una cena cui si è invitati.<br />
Meglio ancora sarebbe con gli stampini: io il prossimo anno mi sa che me li compro e regalo cioccolatini a tutti.<br />
Per l'amica in questione ho trovato una bella scatola di cartone in colorificio, l'ho chiusa con un nastro di tessuto beige e ho fatto un figurone.<br />
<br />
<strong>Praline al caffé</strong><br />
(ricetta tratta da Sale e Pepe speciale Natale<br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/6595445013/" title="cioccolatini al caffè by lise.charmel, on Flickr"><img alt="cioccolatini al caffè" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7023/6595445013_c48b44d9d0.jpg" width="426" /></a><br />
<br />
<em>Ingredienti per circa 25 pezzi (a seconda della dimensione)</em><br />
150 gr cioccolato fondente<br />
1 tazzina di caffè espresso<br />
mezzo cucchiaino di caffè liofilizzato in polvere<br />
10/15 gr zucchero di canna<br />
<br />
Prima di tutto occorre temperare il cioccolato. Tritate finemente 100 gr di cioccolato, trasferitelo in una bastardella e scioglietelo a bagnomaria, facendo attenzione a che il fondo non tocchi l'acqua. Quando la temperatura arriva a 45°, levate la bastardella dal bagnomaria e unite il cioccolato rimasto, tritato. Mescolate finché si è sciolto e lavoratelo con una spatola, fino ad arrivare a una temperatura di 27°C (ci vorrà un bel po' di tempo, consiglio di farlo sul balcone, se lo avete o sul davanzale della finestra aperta, viste le attuali temperature esterne, almeno a Milano). Rimettete sul bagnomaria e scaldate fino a 32°C.<br />
Scaldate il caffè, unite quello liofilizzato e lo zucchero e mescolate finché non si è sciolto.<br />
Aggiungete il caffè sul cioccolato sciolto e amalgamate. Versate il cioccolato negli appositi stampini se li avete o su un foglio di carta forno, formando dei dischetti di circa 4 cm di diametro e fateli solidificare.<br />
Conservate in un luogo fresco (ma non in frigo). Tenete presente che vista la presenza del caffè, i cioccolatini resteranno un po' morbidi.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-71532245010168077732011-12-04T14:44:00.000+01:002011-12-04T14:44:28.203+01:00Gnocchi allo zafferano con topinambur e oliveQuesto piatto è stato realizzato in un giorno in cui avremmo dovuto pranzare fuori. Oggi infatti saremmo dovuti andare a trovare mia madre, solo che ieri mi ha telefonato per dirmi di posticipare la visita: dalle sue parti infatti sembra che ci sia una nebbia terribile e lei non sarebbe stata tranquilla a saperci in macchina in quelle condizioni.<br />
Così mi sono trovata a casa con il menu di oggi non fatto. E ora?<br />
Per fortuna mi sono ricordata che avevo ordinato al gas i topinambur, perché avevo visto delle ricette interessanti su Cucina Naturale di novembre. Così sono corsa a cercare quel numero della rivista e ho trovato un piattino niente male. Ovviamente, non essendo una preparazione pianificata, mi sono trovata a realizzarla senza alcuni ingredienti abbastanza importanti, che non avevo in casa, come i pomodorini secchi o la scorza di limone (non c'è verso di trovare limoni non trattati, mi sa che quest'anno di biscotti al limone non se ne preparano).<br />
Ad ogni modo è venuto tutto molto buono lo stesso, perciò con tronfiaggine estrema vado a presentarvi questo piatto che doveva essere di fortuna e invece è risultato da gourmet.<br />
<br />
<strong>Gnocchi allo zafferano con topinambur e olive</strong><br />
(ricetta tratta da Cucina Naturale di novembre)<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/6452350261/" title="gnocchi allo zafferano con topinambur by lise.charmel, on Flickr"><img alt="gnocchi allo zafferano con topinambur" height="640" src="http://farm8.staticflickr.com/7025/6452350261_2c14e6485b.jpg" width="426" /></a><br />
<br />
<em>Ingredienti per due persone</em><br />
250 gr topinambur<br />
110 gr farina<br />
40 gr pangrattato<br />
1 spicchio d'aglio<br />
salvia e rosmarino (io li avevo secchi, se li avete freschi è meglio)<br />
olive nere<br />
1 bustina di zafferano<br />
olio evo<br />
sale<br />
<br />
Mescolare la farina, il pangrattato e lo zafferano, aggiungere un pizzico di sale e amalgamare il tutto con poca acqua tiepida, aggiungendola poco alla volta, fino a formare un panetto. Coprire e lasciar riposare per 40 minuti in un luogo caldo (io avevo cotto una torta da non molto e l'ho messo nel forno spento).<br />
Lavare e sbucciare i topinambur e tagliarli a cubetti.<br />
Tritare l'aglio, scaldare due cucchiai d'olio in una pentola dal fondo pesante e soffriggere l'aglio insieme alla salvia e al rosmarino tritati. Aggiungere i topinambur, coprire e cuocere per 15/20 minuti a fuoco basso, aggiungendo poca acqua di tanto in tanto per non far attaccare.<br />
Riprendere l'impasto degli gnocchi, formare dei cilindretti su un piano infarinato e tagliarli a cubetti. Cuocerli per almeno cinque minuti in abbondante acqua salata, scolarli con una schiumarola e aggiungerli alla pentola dei topinambur, mescolando bene.<br />
Tritare le olive e servirle sopra il piatto di gnocchi e topinambur.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-2062032765259598692011-11-15T17:25:00.000+01:002011-11-15T17:25:00.288+01:00Torta rovesciata di perePenso spesso che questo blog verrà abbandonato. Forse ha assolto alla sua funzione quando era il momento e ora non ne ho più bisogno. Probabilmente mi serviva per dire a me stessa che c'erano cose che anch'io avrei imparato a fare. Ed è vero: ci sono tante cose che ho imparato a fare e non lo sospettavo: la focaccia, il pandoro, i grissini. Quelle che erano i miei tabù, ovvero la torta a strati (qualsiasi) e la pasta casalinga, sono rimasti tali. Forse me li tengo apposta, non so.<br />
Cucino ancora abbastanza: specie per cena, quando è impossibile fotografare e fondamentalmente questa voglia di fotografare i cibi mi è un po' passata. La settimana scorsa per esempio avevo fatto dei deliziosi panini alla farina di castagne con la pasta madre ed erano anche piuttosto graziosi da vedere, sarebbero stati perfetti per il blog. Boh. Non ho avuto voglia di fotografarli e ciao. L'importante è che ce li siamo mangiati.<br />
Eppure si vede che non è ancora finita, ecco perché sono qui con questa ricetta di torta di pere e zenzero copiata dall'ultimo numero di Sale e Pepe. Quella che vedete nella foto è proprio l'ultima fetta: solo un altro ripensamento e non sarebbe qui. Invece eccola.<br />
Non solo buona, ma anche soffice e profumatissima.<br />
<strong>Torta rovesciata di pere e zenzero</strong><br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/6347134063/" title="torta rovesciata di pere by lise.charmel, on Flickr"><img alt="torta rovesciata di pere" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6222/6347134063_4491578446.jpg" width="426" /></a><br />
<em>Ingredienti per 8 persone</em><br />
4 pere williams sode<br />
230 gr farina<br />
200 gr zucchero di canna<br />
100 gr zucchero semolato<br />
il succo di un limone<br />
250 ml latte<br />
una tazzina da caffè di olio di riso (o girasole)<br />
2 uova<br />
1 cucchiaino colmo di zenzero in polvere<br />
1 cucchiaino di bicarbonato<br />
sale<br />
<br />
Portate a ebollizione un litro d'acqua insieme allo zucchero semolato, aggiungete il succo di limone e le pere sbucciate, tagliate a metà e private del torsolo. Cuocete le pere finché non sono morbide: a me sono bastati 15 minuti. Scolatele e fatele raffreddare.<br />
Setacciate la farina in una ciotola con il bicarbonato e lo zenzero e aggiungete lo zucchero di canna e un pizzico di sale, mescolando. In un'altra ciotola rompete le uova, unite il latte e l'olio, sbattete e versate sul composto di zucchero e farina. Mescolate con una frusta fino a ottenere un impasto omogeneo.<br />
Rivestite di carta forno bagnata e strizzata una teglia rettangolare 20x24 cm e disponetevi le pere, con il lato tagliato verso il basso. Versatevi sopra l'impasto e cuocete in forno già caldo a 180°C per circa 35 minuti.<br />
Fate intiepidire e rovesciate su un piatto da portata prima di servire.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-79181689960857767292011-10-17T17:52:00.000+02:002011-10-17T17:52:09.414+02:00L'estate è finitaSono arrivati i primi freddi e io ancora non ho postato la mia ciambella pesche, lamponi e lavanda. Anzi, è passato un mese da quando l'ho realizzata e probabilmente le pesche non si trovano più sui banchi del mercato.<br />
Lungi da me suggerire una ricetta non di stagione, ma se non la posto adesso non la posto più perciò vi dico: segnatevela per il prossimo anno oppure fatela con le mele. Del resto io l'ispirazione per l'abbinamento l'ho presa <a href="http://www.fiordifrolla.it/mini-pies-alle-mele-more-e-lavanda.html">qui</a>, dove appunto il dolce era realizzato con le mele, se l'ha fatto lei vuol dire che l'abbinamento con la lavanda tiene e la mia preoccupazione era proprio questa.<br />
Da tempo infatti volevo provare una qualche ricetta con la lavanda alimentare che mi era stata regalata, ma temevo l'effetto saponetta.<br />
Nella ricetta di Fiordifrolla ho trovato invece la dose giusta e un suggerimento di abbinamento con le pesche e i lamponi che mi è proprio piaciuto. Ecco perché lo ripropongo con entusiasmo.<br />
La foto risente del fatto di essere stata ritoccata con una luce pessima e in effetti non è molto invitante. Sappiate però che il risultato è un dolce soffice e gradevole, in cui la lavanda si sente, ma senza esagerare. Certo, il sapore è un po' insolito, ma a volte è divertente provare gusti insoliti.<br />
<b>Ciambella pesche, lamponi e lavanda</b><br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/6175138685/" title="ciambella pesche, lavanda e lamponi by lise.charmel, on Flickr"><img alt="ciambella pesche, lavanda e lamponi" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6178/6175138685_e4f46a3f57.jpg" width="454" /></a><br />
Ingredienti<br />
1 grossa pesca (o una grossa mela)<br />
100 gr lamponi<br />
1 cucchiaio raso di lavanda alimentare<br />
350 gr farina<br />
200 gr zucchero<br />
una tazzina da caffè colma di olio di riso<br />
3 uova<br />
una bustina di lievito in polvere<br />
<br />
Accendere il forno a 180°C. Lavorare le uova con lo zucchero con una frusta, finché sono gonfie e spumose. A questo punto aggiungere l'olio di riso e mescolare bene. Aggiungere la farina setacciata con il lievito e amalgamare. Aggiungere la lavanda, la pesca (o mela) sbucciata e tagliata a dadini e i lamponi lavati e asciugati. Mescolare delicatamente.<br />
Versare il composto in uno stampo da ciambella ben imburrato e cuocere in forno già caldo per 45 minuti.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-40877127955973776572011-09-25T12:30:00.001+02:002011-09-25T12:30:45.134+02:00Saturno a favoreEra un pezzo he sentivo parlare delle pesche saturnine (dette anche tabacchiere), ma non riuscivo a trovarle in giro. Poi sono comparse nei negozi di ortofrutta e nei supermercati, ma a prezzi proibitivi. Così ho rinunciato, finché un giorno non le ho trovate al mercato Il prezzo era abbastanza buono, così ho deciso di provarle. In effetti sono molto buone: compatte, dolci e leggermente profumate di vaniglia.<br />
Prevalentemente le ho mangiate così com'erano, ma ho trovato questa ricetta su Cucina Naturale di luglio-agosto che vi voglio proporre, anche se adesso le pesche saturnine non si trovano più. Ma questo dessert si può riprodurre anche con le pesche comuni e la cremina era così buona che vorrei provare a rifarla e servirla da sola anche con altri frutti (penso ai lamponi per esempio).<br />
<br />
<strong>Pesche saturnine con salsa al limone</strong><br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/6175133419/" title="dessert di pesche saturnine by lise.charmel, on Flickr"><img alt="dessert di pesche saturnine" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6173/6175133419_d869566959.jpg" width="426" /></a><br />
Pulite tre pesche tabacchiere, affettatele, conditele con succo di limone e menta fresca e stendetele su un piatto da portata (o due piattini individuali). Pelate una quarta pesca, tagliatela a pezzi e frullatela insieme a 50 gr di ricotta cremosa, 2 cucchiai di zucchero e poca buccia di limone grattugiata. Se necessario aggiungete povo latte (a me non è servito). Versate la cremina sulle pesche affettate e decorate con mandorle a lamelle.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-6459385320085180592011-09-18T12:16:00.000+02:002011-09-18T12:16:08.289+02:00L'estate sta finendoQuindi bisogna sbrigarsi a postare le ricette tipicamente estive! Sono andata a guardare l'archivio e avevo fatto questa ricetta a fine giugno: poi si sa, la pigrizia (e poi l'ho già detto), la memoria, la difficoltà a sistemare le foto con un computer decente (sto scrivendo con un portatile che ha uno schermo minuscolo) mi hanno fatto rimandare a lungo.<br />
Ma non posso più aspettare: gli acquazzoni milanesi mi hanno fatto capire che l'estate è agli sgoccioli, anche se probabilmente al sud il clima è ancora mite e chi vuole riprodurla è ancora in tempo. A patto di trovare i pomodori adatti a essere riempiti.<br />
Di ricette di pomodori ripieni ce ne sono a centinaia immagino: quella che vi presento qui è tratta da Sale e Pepe di luglio, un numero che mi ha dato diverse soddisfazioni, anche se non tutte sono state immortalate.<br />
Ma bando alle ciance: che parli la foto, che gode della bella luce estiva con la quale è stata scattata.<br />
<strong>Pomodori con riso, mozzarella e basilico</strong><br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5990814500/" title="Pomodori ripieni by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Pomodori ripieni" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6015/5990814500_148b653024.jpg" width="426" /></a><br />
<em>Ingredienti per due persone</em><br />
2 grossi pomodori costoluti<br />
80 gr. riso parboiled<br />
100 gr mozzarella<br />
20 gr pomodori secchi sott'olio<br />
basilico<br />
olio evo<br />
sale e pepe<br />
<br />
Svuotate i pomodori, salateli all'interno e rovesciateli su carta assorbente ad asciugare. Lessate il riso in acqua salata, scolatelo e conditelo con un filo d'olio e con il pepe. Farcite i pomodori alternando strati di riso, mozzarella a dadini, pomodori secchi tritati e basilico. Irrorate i pomodori con un filo d'olio e cuoceteli in forno già caldo a 180° per circa 25 minuti.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-62283001647568104602011-08-30T22:44:00.000+02:002011-08-30T22:44:58.377+02:00Aiuto, un nuovo post di cucina!Mi è venuta voglia di scrivere, che la fine del mondo sia poi molto più vicina del vaticinato 2012? Non saprei dire se il mio improvviso entusiasmo sia dovuto a qualche strana congiunzione astrale, ma ho pensato di approfittarne in fretta, prima che mi passi.<br />
La ricetta che propongo è in effetti abbastanza estiva o almeno, questo è l'effetto che fa a me. Io l'ho trovata su Cucina Moderna di agosto scorso e l'ho leggermente modificata, nel senso che l'ho alleggerita. L'originale prevedeva del pan carrè ammollato nel latte, che io ho eliminato in toto, tenendo solo la cremosità della ricotta frullata con la polvere di mandorle: a parer mio ho salvaguardato il sapore senza infierire con le calorie. Anche perché i pomodori secchi già da soli mi pare che aggiungano un bel carico, ma sono così buoni...<br />
<strong>Pasta al pesto di mandorle</strong><br />
(ispirazione tratta da Cucina Moderna di agosto)<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5990819586/" title="Pasta al pesto bianco by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Pasta al pesto bianco" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6006/5990819586_646f1acc69.jpg" width="501" /></a><br />
<br />
<em>Ingredienti per due persone</em><br />
160 gr pasta<br />
100 gr mandorle<br />
70 gr ricotta<br />
qualche pomodorino secco sott'olio<br />
un rametto di menta<br />
sale, pepe<br />
<br />
Cuocere la pasta al dente in abbondante acqua salata. Tritare le mandorle e amalgamarle alla ricotta, regolare di sale e pepe. Spezzettare la menta e unirla alla crema di ricotta. Scolare la pasta e condirla con la crema. Se la crema dovesse risultare poco fluida si può aggiungere dell'acqua di cottura della pasta.<br />
Cospargere coi pomodorini secchi tagliati a pezzi e servire.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-88994683971327131732011-08-29T17:32:00.000+02:002011-08-29T17:32:59.489+02:00I buoni propositi dell'autunno - versione 2011Ho già fatto questo post <a href="http://bistrotdilise.blogspot.com/2010/09/i-buoni-propositi-dellautunno.html">l'anno scorso</a>, che ridere. Qualcuno ha visto per caso una torta a strati dalle parti di casa mia? A me non risulta, a meno che non l'abbia fatta una delle mie vicine (mi sa di no comunque). Be', il bello dei propositi non realizzati è che tornano buoni per l'anno seguente. Che spiritosona.<br />
Allora, quali sono i miei buoni propositi per affrontare l'autunno che verrà e anche i prossimi mesi fino all'estate del 2012?<br />
Il primo è lo stesso dell'anno scorso.<br />
1. Imparare a fare le torte a strati.<br />
2. Imparare a fare i cupcakes. Un'amica mi ha regalato un libro bellissimo: devo proprio decidermi a provare qualcuna delle ricette.<br />
3. Imparare a fare la pasta in casa. A Natale l'anno scorso il marito mi ha regalato l'aggeggio del KA per tirare la sfoglia e si merita che venga messo in uso.<br />
NB: a tutti quelli che pensano che uno o tutti e tre i punti segnati siano di una facilità da non essere neanche presi in considerazione, rispondo preventivamente (sì, proprio come George Bush figlio): "Saranno facili per voi, tzè".lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-55438551440191655252011-08-12T14:53:00.000+02:002011-08-12T14:53:19.833+02:00Dici Provenza, pensi lavandaIo ci sono andata per quello. Perché erano anni che volevo vedere i campi di lavanda: quei campi come mari viola in cui perdere l'occhio e il cuore. Anche se credo che la Provenza abbia aspetti affascinanti in qualsiasi periodo dell'anno, da gennaio a dicembre, sia per le belle città che per la natura.<br />
Dicevamo lavanda quindi. Per vedere la lavanda è essenziale non partire oltre la metà di luglio. Dal 14 in poi infatti, comincia la mietitura e si rischia di fare tutto un viaggio per stradine impervie e trovarsi davanti dei campi con cespuglietti verdi alti non più di dieci centimetri. Abbiamo visto anche quelli: so di cosa sto parlando.<br />
La Lonely Planet sostiene che la zona migliore per vedere la lavanda è il plateau de Valensole e per quanto io non abbia esattamente girato la regione in lungo e in largo, mi sento di confermare. Anche il plateau de Vaucluse è una zona di coltivazione della lavanda. Entrambi i plateau fanno parte dell'area denominata Luberon. Chiunque ne sapesse meglio è autorizzatissimo a correggermi nei commenti: la mia non è un'esposizione da grande conoscitrice della geografia.<br />
A Valensole siamo andati subito il primo giorno: io avevo molta ansia di vedere la lavanda! <br />
Fedele al suo nome, Valensole accoglie i suoi visitatori con un enorme campo di lavanda alle sue porte. Sulla strada c'era anche un piccolo banco che vendeva olio essenziale e miele. Il miele l'ho comprato immediatamente, mi par di ricordare che si usi per le madeleines.<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5990664571/" title="Campi di lavanda presso Valensole by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Campi di lavanda presso Valensole" height="333" src="http://farm7.static.flickr.com/6150/5990664571_0cf25c221f.jpg" width="500" /></a><br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5991240342/" title="Campi di lavanda alle porte di Valensole by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Campi di lavanda alle porte di Valensole" height="500" src="http://farm7.static.flickr.com/6013/5991240342_b7329d8337.jpg" width="333" /></a><br />
Ma la zona tutt'intorno è disseminata di campi. Quando siamo tornati verso il nostro Bed & Brekfast abbiamo preso una piccola statale, fiancheggiata a destra e a sinistra di coltivazioni di lavanda. Ad un certo punto ho pregato il marito di fermarsi, perché volevo fare delle altre foto. Abbiamo lasciato l'auto sotto un albero e sono scesa a scattare altre foto dei campi di lavanda. Non c'era nessuno oltre a noi: c'era una gran pace: si sentivano solo le api ronzare laboriosamente (facevano un gran baccano), per non parlare del profumo, che anche mentre andavamo, entrava in auto dai finestrini aperti. Quel giorno ero emozionatissima.<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5991357414/" title="Campo di lavanda con cespuglio verde - plateau de Valensole by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Campo di lavanda con cespuglio verde - plateau de Valensole" height="333" src="http://farm7.static.flickr.com/6013/5991357414_1ed98a0ef2.jpg" width="500" /></a><br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5990752489/" title="Cespuglio di lavanda - plateau de Valensole by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Cespuglio di lavanda - plateau de Valensole" height="500" src="http://farm7.static.flickr.com/6029/5990752489_35d5b49cb2.jpg" width="333" /></a><br />
Come dicevo, oltre al plateau de Valensole, anche l'area del plateau de Vaucluse è nota per le sue coltivazioni. Purtroppo quando siamo arrivati lì, al nostro quinto giorno di vacanza, alcuni campi erano già stati mietuti e l'effetto non è stato inebriante come il primo giorno. Certo però che l'abbazia di Senanque si fa perdonare ogni cosa!<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5991368761/" title="Immagine 490 by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Immagine 490" height="333" src="http://farm7.static.flickr.com/6007/5991368761_69e15df870.jpg" width="500" /></a><br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5992027416/" title="Immagine 509 by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Immagine 509" height="333" src="http://farm7.static.flickr.com/6139/5992027416_f7c6fffd16.jpg" width="500" /></a><br />
Anche campi meno ricchi di quelli di Valensole.<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5991576133/" title="Immagine 526 by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Immagine 526" height="333" src="http://farm7.static.flickr.com/6145/5991576133_2a4fc442ac.jpg" width="500" /></a><br />
Ad ogni modo, in Provenza di lavanda se ne vede dappertutto. <br />
A Forcalquier c'erano perfino i banchetti al mercato.<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5990919982/" title="Forcalquier - mercato by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Forcalquier - mercato" height="500" src="http://farm7.static.flickr.com/6143/5990919982_28a382d637.jpg" width="333" /></a><br />
Anche nel nostro B&B la signora ne aveva tanti bei cespugli, nonostante fossimo molto più a sud del Luberon e l'ultimo giorno, prima che partissimo, ne ha tagliato un mazzo e me l'ha regalato. L'abbiamo lasciato in macchina e tuttora, quando saliamo, veniamo accolti da un profumo delizioso, che ci ricorda le piacevoli giornate trascorse.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-52798258651934543702011-08-05T16:16:00.000+02:002011-08-05T16:16:56.378+02:00Compiti delle vacanzeCredo sia capitato a tutti noi di tornare dalle vacanze alle elementari e di trovarsi il primo giorno a scrivere un tema ad esse intitolato. Io, che in questo periodo non sto cucinando, ne approfitterò per stilare qualche resoconto.<br />
Sognavo la Provenza da anni. A casa ho un vecchio numero di InViaggio, datato 2001 dedicato alla Provenza, che ho sfogliato con desiderio fino quasi a consumarlo. E l'occasione giusta non arrivava mai, ma il desiderio non si attenuava.<br />
Poi quest'anno abbiamo deciso di portare la Pina in vacanza con noi. E visto il su e giù del Brasile dell'anno scorso, abbiamo cercato una meta che si potesse raggiungere anche senza prendere l'aereo. Così, con mia grande gioia, è arrivato finalmente l'anno della Provenza.<br />
Abbiamo comprato il numero di Bell'Europa con l'inserto sulla Provenza. Aveva la stessa copertina del vecchio In Viaggio di dieci anni fa. Per fortuna dentro era diverso. Abbiamo comprato la Lonely Planet. Abbiamo prenotato.<br />
Per via della gatta, abbiamo scelto di non fare un viaggio troppo itinerante, ma di soggiornare in un posto fisso e fare gite giornaliere. In realtà alla fine abbiamo optato per due località: una si chiama Besse-sur-Issole ed è nell'entroterra provenzale, abbastanza a sud (40 km sopra Tolone), nella seconda settimana ci siamo spostati al mare, appena fuori da Saint-Raphael.<br />
La Pina, opportunamente vaccinata e dotata di microchip è stata contenta di essere portata in vacanza con noi. Quando andavamo via senza di lei, nonostante venissero i familiari del marito due volte al giorno per pulirle la lettiera, darle da mangiare e farla giocare, lei si sentiva molto sola e finiva sempre per sporcare in giro. Invece in queste due settimane, nonostante gli spazi ristretti e alcuni imprevisti (nel secondo hotel c'era un gattino molto geloso dei suoi spazi che l'ha presa in antipatia), non ha mai mostrato disagi o malesseri. Quando possibile usciva, curiosava, esplorava in giro e poi tornava in camera da sola (tutto sotto la nostra supervisione naturalmente).<br />
Dove siamo stati?<br />
Abbiamo visitato piccoli borghi, zone di coltivazioni della lavanda, Aix, Arles, Avignone e nella seconda settimana, oltre alla spiaggia, siamo stati a Grasse e Saint-Tropez.<br />
Lascio alcune foto sparse, magari nei prossimi giorni mi dedicherò a reportage più dettagliati.<br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5991240342/" title="Campi di lavanda alle porte di Valensole by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Campi di lavanda alle porte di Valensole" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6013/5991240342_b7329d8337.jpg" width="426" /></a><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Campo di lavanda - plateau de Valensole</span></b><br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5991398920/" title="Profumatissime spezie - mercatino di Aix en Provence by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Profumatissime spezie - mercatino di Aix en Provence" height="333" src="http://farm7.static.flickr.com/6002/5991398920_358ea2d31c.jpg" width="500" /></a><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Aix en Provence - mercatino</span></b><br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5991066199/" title="Immagine 437 by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Immagine 437" height="333" src="http://farm7.static.flickr.com/6122/5991066199_cf1d1d89ed.jpg" width="500" /></a><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Arles - Cafè de la nuit (quello del famoso quadro di van Gogh)</span></b><br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5991851968/" title="Immagine 479 by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Immagine 479" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6132/5991851968_b86e87a79f.jpg" width="425" /></a><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Avignone - il palazzo dei Papi</span></b><br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5991381261/" title="Immagine 494 by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Immagine 494" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6023/5991381261_6cb5e9a083.jpg" width="425" /></a><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Abbazia di Senanque</span></b><br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5991666167/" title="Immagine 544 by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Immagine 544" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6029/5991666167_4cc7412a77.jpg" width="425" /></a><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Roussillon</span></b><br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5994444219/" title="Immagine 561 by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Immagine 561" height="333" src="http://farm7.static.flickr.com/6010/5994444219_6abc1fa4d0.jpg" width="500" /></a><br />
<b><span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;">Grasse</span></b><br />
<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5994677629/" title="Immagine 574 by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Immagine 574" height="640" src="http://farm7.static.flickr.com/6128/5994677629_b0601efa9d.jpg" width="426" /></a><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b>Agay - Saint-Raphael</b></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-size: x-small;"><b><br />
</b></span><br />
Anche se siamo ormai rientrati da due settimane e mi sembra di non essere mai stata via, sono stata felicissima della vacanza. A parte qualche ora sfortunata il tempo complessivamente è stato buono, i posti mi sono piaciuti da matti, ho trovato persone gentilissime (e io ero piena di preconcetti nei confronti dei francesi!) e ho mangiato benissimo.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-17323618384311501872011-08-04T17:58:00.002+02:002011-08-04T17:58:39.734+02:00Quando vai in vacanza?Ci sono già andata. E sono anche già tornata da un po'. Ma la pigrizia continuava e non ho nemmeno raccontato di come sia stata bene in Provenza e Costa Azzurra.<br />
Prometto solennemente di rimediare. Da domani qualche post sulla vacanza deve proprio comparire!lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-55821926464023448752011-05-26T16:38:00.002+02:002011-05-26T16:38:33.742+02:00E' importanteStamattina volevo proprio fotografare la sciscetta di oggi, ma vuoi la fretta, il sonno, i mille dettagli di un inizio di giornata, mi sono scordata. Così, al momento di pranzare, ho tirato fuori il telefono e scattato una foto al volo.<br />
"Ma come, ti sei comprata la reflex e finisci a fare le foto col telefono?"<br />
Sì, perché è importante. Questa ricetta partecipa a un contest. Ora, capirà benissimo il lettore occasionale che la pigrizia che caratterizza questo blog ultimamente non spinge in modo particolare alla partecipazione a contest. E se mi trovo a partecipare a questo, con la foto scattata davanti allo schermo del pc, è perché questo è un contest speciale.<br />
Il contest l'hanno organizzato quattro splendide ragazze e chi volesse saperne qualcosa di più può andare a leggere <a href="http://omindipanpepato.blogspot.com/2011/04/qualche-impegno-per-il-12-giugno-io-si.html">qui</a>. Loro spiegano benissimo perché il 12/13 giugno bisogna andare a votare e bisogna votare SI'. Il referendum sul nucleare non è ancora stato cancellato: andiamo tutti a votare in massa, scegliendo il SI'.<br />
Alle loro motivazioni aggiungo che anche la Germania ha avviato un piano di dismissione delle centrali più vecchie e che la Svizzera (questa è notizia di oggi), ha varato un piano di dismissione che punta ad uscire dal nucleare entro il 2034. E le ragioni non sono solo ecologiche, ma principalmente economiche.<br />
Non asteniamoci: dimostriamo che siamo un popolo a cui interessa dire la nostra quando è possibile. I quesiti si trovano <a href="http://it.wikipedia.org/wiki/Referendum_abrogativi_del_2011_in_Italia">qui</a> e sono <a href="http://www.fermiamoilnucleare.it/">uno sul nucleare</a>, <a href="http://www.referendumacqua.it/">due sull'acqua</a> e <a href="http://attualita.tuttogratis.it/politica/referendum-legittimo-impedimento-2011-quesito-testo-e-quando-si-vota/P89257/">uno sul legittimo impedimento</a>. Io trovo che siano tutti importanti.<br />
Allora, per quanto riguarda il contest avete letto tutto sul blog di Onde. La ricetta che vi vado a presentare, per partecipare è il mio pranzo da ufficio di oggi. Perché secondo me è ecologica? Prima di tutto perché non contiene nessun ingrediente di origine animale. Poi perché gli ingredienti sono di stagione. Infine, perché ho utilizzato l'acqua di cottura sia per gli asparagi che per il riso, evitando di sprecarla (e poi, visto che era già calda non ho dovuto sprecare il gas per scaldarla due volte).<br />
Lo spunto viene da Cucina Naturale di maggio: in quel caso gli asparagi venivano stufati con dei cipollotti. Io qui ho preferito lessarli perché restassero più leggeri.<br />
<b>Riso con fragole e asparagi</b><br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5761655968/" title="Riso fragole e asparagi by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Riso fragole e asparagi" height="640" src="http://farm6.static.flickr.com/5145/5761655968_357a24247f.jpg" width="478" /></a><br />
<i>Ingredienti per una persona</i><br />
50 gr riso basmati<br />
100 gr asparagi<br />
100 gr fragole<br />
olio, sale e pepe<br />
<br />
Lessare gli asparagi cinque minuti in acqua salata, scolarli mantenendo l'acqua, che verrà poi utilizzata per cuocere il riso. Fate raffreddare sia gli asparagi che il riso, tagliate le fragole a pezzetti e condite con olio e pepe.<br />
Ora che vi scrivo sono le quattro passate e vi giuro che non ho fame.<br />
<br />
Concludo questo post con una vignetta pro-referendum realizzata dal mio collega Salvo, che mi ha gentilmente concesso l'utilizzo.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;"><a href="http://4.bp.blogspot.com/-n1eKpuHvAYE/Td5fl4MzESI/AAAAAAAAAJU/PeITjT70ZDw/s1600/sisisiesi.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="214" src="http://4.bp.blogspot.com/-n1eKpuHvAYE/Td5fl4MzESI/AAAAAAAAAJU/PeITjT70ZDw/s320/sisisiesi.jpg" width="320" /></a></div>lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-17364382716040807002011-05-17T10:41:00.000+02:002011-05-17T10:41:39.221+02:00Quanto tempo!Ma quanto tempo che non passo di qui, in questo povero blog abbandonato. Quanta polvere! C'è nessuno?<br />
Non ci sono più quasi nemmeno io: distratta, impigrita, al massimo sfoglio libri di cucina e vorrei che le creazioni ivi rappresentate si materializzassero senza sforzo sulla mia tavola e in maniera creativa e assolutamente autonoma, ma spiritosa su questo blog. Perché non è vero che non voglio più avere un blog, vorrei solo che si scrivesse da solo. Che si aggiustasse le foto, anche. Io mi limiterei a continuare a scattarle, quello sì (anche se domenica avevo fatto un riso delizioso e non l'ho fotografato perché c'era un cielo talmente livido che sarebbe venuta fuori una foto della depressione).<br />
Comunque ho aspettato a lungo che il blog si scrivesse da solo, ma non è successo, così sono tornata a scriverlo io. Almeno per oggi.<br />
Il cake che vi presento l'ho copiato paro paro da Cavoletto e l'avevo trovato, a suo tempo quando lei lo pubblicò, geniale. Tra l'altro la presenza della ricotta lo rende sofficissimo e infatti, visto che mi è arrivata una bella fornitura di ricotta dal mio gruppo d'acquisto, stasera ho intenzione di rifarlo, magari non con il bicolore caffè e grappa, ma con qualcos'altro (si accettano suggerimenti nei commenti).<br />
<b>Caffè corretto versione cake</b><br />
(ricetta originale <a href="http://www.cavolettodibruxelles.it/2009/03/caffe-corretto-versione-cake">qui</a>, ma anche sul libro del Cavolo)<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5652959963/" title="cake bicolore corretto grappa by lise.charmel, on Flickr"><img alt="cake bicolore corretto grappa" height="640" src="http://farm6.static.flickr.com/5061/5652959963_45c4f47bce.jpg" width="426" /></a><br />
<i>Ingredienti</i><br />
200 gr farina<br />
200 gr zucchero<br />
150 gr ricotta<br />
mezzo bicchiere di olio di riso<br />
2 uova<br />
una tazzina abbondante di caffè espresso<br />
una tazzina abbondante di grappa<br />
mezza bustina di lievito per dolci<br />
un cucchiaino di cacao<br />
<br />
Sbattere a lungo le uova con lo zucchero, finché non sono gonfie e spumose (circa dieci minuti), poi aggiungere l'olio di riso, mescolando bene e la ricotta. Aggiungere infine la farina setacciata insieme al lievito e lavorare fino a ottenere un composto morbido e liscio.<br />
Dividere il composto in due parti: ad una aggiungere il caffè e il cacao, all'altra la grappa.<br />
Versate i due composti alternati in uno stampo da cake ben imburrato e aiutatevi con una forchetta a "miscelare" i due composti per dare l'effetto marmorizzato (come vedete dalla foto a me non è riuscito benissimo). <span class="Apple-style-span" style="line-height: 18px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: inherit;">Far cuocere in forno a 180° per circa 50 minuti, verificare l’interno con uno stuzzicadente prima di sfornare.</span></span>lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-59211668344725361232011-04-14T22:13:00.000+02:002011-04-14T22:13:12.361+02:00Un risotto alla modaCi sono ricette che rimbalzano da un angolo all'altro della blogosfera: complici gli ingredienti di stagione le si vedono prima da una parte, poi dall'altra, come se tutti all'improvviso ci fossimo messi contemporaneamente a mangiare lo stesso piatto, neanche si trattasse di un flash-mob alimentare.<br />
Il risotto alle ortiche io l'ho visto per la prima volta da <a href="http://fiordilatte-appuntidicucina.blogspot.com/2011/04/springtime-risotto-alle-ortiche.html">lei</a>. Poi è apparso <a href="http://pastaepasticcino.blogspot.com/2011/04/risotto-con-le-ortiche.html">qui</a>. E ho trovato le ortiche al mio GAS.<br />
"Le ordini anche per me?", mi ha chiesto la mia amica Francesca. E quando sono andata a ritirarle a casa della signora che gestisce la verdura lei mi ha detto di averle prese anche lei. "Io ci faccio il risotto", le hai detto. E lei: "Anch'io".<br />
Alla fine la ricetta che ho scelto l'ho trovata su Cucina Naturale ed è quella che vi riporto.<br />
Mi raccomando una cosa: quando lavate le ortiche e le sfogliate indossate per davvero i guanti. Io, dimentica di come mi facevano male da bambina (è passato troppo tempo), non l'ho fatto e mi sono tenuta le mani doloranti per tutta domenica pomeriggio.<br />
<strong>Risotto alle ortiche</strong><br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5620056684/" title="risotto alle ortiche by lise.charmel, on Flickr"><img alt="risotto alle ortiche" height="640" src="http://farm6.static.flickr.com/5061/5620056684_0bb01f9088.jpg" width="425" /></a><br />
<em>Ingredienti per due persone</em><br />
180 gr riso<br />
2 mazzetti di ortiche<br />
50 gr di scamorza affumicata<br />
dado fatto in casa (nella ricetta della rivista il brodo viene preparato con le verdure sul momento, ma io ho ancora un po' di questa meraviglia)<br />
1 scalogno<br />
olio evo<br />
sale e pepe<br />
<br />
Lavate e sfogliate le ortiche (con i guanti!). Scottatele per due-tre minuti in un litro scarso di acqua bollente leggermente salata, poi scolatele con una schiumarola e trasferitele in un colapasta.<br />
Aggiungete all'acqua di cottura due cucchiaini di dado e proseguite la cottura. <br />
In una padella per risotti rosolate lo scalogno affettato fine, insieme a due cucchiai di olio. Aggiungete metà dell'ortica ben scolata e fate insaporire. Frullate l'altra metà, ricavandone una sorta di pesto. Versate il riso e la crema di ortiche nella pentola insieme alle ortiche, versando un po' per volta il brodo e cuocendo come un normale risotto.<br />
A fine cottura spegnete il fuoco, aggiungete la scamorza grattugiata con la grattugia a fori larghi, coprite e fate mantecare per un paio di minuti.<br />
Servite con altra scamorza grattugiata e una spolverata di pepe.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com6tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-33198445618129431392011-04-11T18:01:00.000+02:002011-04-11T18:01:21.514+02:00Latte e biscottiVi ho mai parlato dei colleghi del marito? Io li amo moltissimo. Mi hanno adottato come se fossi una collega loro, mi portano sempre fuori a pranzo, anche quando lui non c'è, mi invitano a tutto ciò che organizzano e con loro posso dare libero sfogo a tutte le battute acide che spesso mi vengono naturali e che in generale devo tenermi per me, perché non vengo capita o rischio di offendere qualcuno (il mio capo dice che sono capace di far arrabbiare contemporaneamente due persone con una frase sola): anzi loro si divertono assai e mi rispondono anche peggio, per l'ilarità e la gioia di tutti.<br />
Siccome volevo dar loro prova del mio affetto e contemporaneamente sperimentare qualcosa dall'ultimo arrivo <a href="http://www.guidotommasi.it/ultimi-nati/buon-appetito-america/">libresco</a>, in offerta con Sale & Pepe di aprile, ho scelto questa ricetta. Perché erano mesi che volevo provare a fare i chocolate chip cookies e avevo accumulato almeno una decina di ricette, ma poi si sa che deve scattare qualcosa per mettersi davvero all'opera.<br />
I colleghi hanno fatto degno onore alla produzione, poi però sono scappati via lamentando inesistenti problemi di linea. E noi ci siamo mangiati gli avanzi.<br />
La foto è stata scattata con la macchina fotografica nuova. Secondo me si vede la differenza, spero che la vediate anche voi.<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5602479863/" title="chocolate chip cookies by lise.charmel, on Flickr"><img alt="chocolate chip cookies" height="640" src="http://farm6.static.flickr.com/5187/5602479863_ab081cf761.jpg" width="426" /></a><br />
<i>Ingredienti</i><br />
100 gr zucchero<br />
120 gr zucchero di canna<br />
115 gr burro a pezzetti<br />
1 cucchiaino di estratto di vaniglia<br />
mezzo cucchiaino di bicarbonato di sodio<br />
190 gr farina<br />
un quarto di cucchiaino di sale<br />
200 gr gocce di cioccolato<br />
130 gr noci a pezzetti<br />
<br />
Scaldare il forno a 150°C. Sbattere il burro e i due tipi di zucchero fino a ottenere un composto cremoso. Unire l'uovo, la vaniglia, il bicarbonato di sodio, sbattendo lentamente.<br />
In una ciotola unire il sale alla farina setacciata e aggiungerli al composto di burro e zucchero. Continuare a mescolare finché la farina sarà completamente amalgamata, poi unire il cioccolato e le noci.<br />
Foderare una teglia con carta forno, formare delle palline di circa 4 cm e sistemarle sulla teglia ad una distanza di circa 2/3 centimetri. Cuocere i biscotti per circa 15 minuti, sfornare e far raffreddare su una griglia.<br />
Servire con un bicchiere di latte freddo.<br />
Ne vengono circa due teglie.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-15066685226008130872011-04-05T11:08:00.000+02:002011-04-05T11:08:05.913+02:00Dal fondo dell'archivioChi mi segue anche su Twitter saprà che dopo lunghi tentennamenti, soprattutto del portafogli, ho deciso di comprarmi la <a href="http://www.canon.it/For_Home/Product_Finder/Cameras/Digital_SLR/EOS_500D/">reflex</a>. L'ho chiamata Ludovica, come va di moda adesso (non me ne vogliano eventuali mamme di Ludoviche che passano di qui: è un nome bellissimo, ma un po' inflazionato).<br />
Io e Ludovica ci siamo amate subito, fin dal primo giorno, quando l'ho portata in un <a href="http://www.sigurta.it/">parco giardino</a> a fare le foto ai tulipani. A proposito: se non vivete troppo distante andateci, è un posto splendido e dista solo un'ora e mezza di macchina da Milano.<br />
Ora però ci sarebbe il problema di tutte quelle orrende foto scattate prima dell'arrivo di Ludovica. Che fare? Postarle lo stesso o no? <br />
Nel dubbio ha vinto la pigrizia. Intanto che imparo a usare quella nuova e a fare foto di food come si deve, beccatevi queste immagini scattate con la Cecilia, che è la macchinetta vecchia. Tra l'altro la Cecilia mica la mando in pensione: verrà di certo ancora utile in altre occasioni.<br />
Dicevamo dunque delle vecchie e brutte foto. Del resto il futuro ci riserva con molta probabilità delle nuove ma sempre brutte foto, che in fondo l'abilità sta nel fotografo, mica nel mezzo. E se la ricetta è valida non vedo perché uno dovrebbe fare lo schizzinoso.<br />
Per di più ne approfitto per segnalare una cosa: i pirottini ritratti insieme ai muffin sono dell'Ikea e sono stati pagati una sciocchezza, per cui se ci capitate non lasciateveli sfuggire. Io li trovo deliziosi.<br />
La ricetta che mi appresto a scrivere è tratta da Cioccolato di Donna Hay e nella versione originale contiene i lamponi. Quando io ho preparato i muffin non era stagione di lamponi, ma di pere sì e così ho pensato bene di farli in versione "autunnale". Niente vieta di riprodurli nella versione originale o di scegliere un frutto a piacimento che si abbina bene con il cioccolato bianco.<br />
<strong>Muffin al cioccolato bianco e pere</strong><br />
<em>(ricetta tratta e adattata da Cioccolato di Donna Hay)</em><br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5511139687/" title="muffin cioccolato bianco e pere by lise.charmel, on Flickr"><img alt="muffin cioccolato bianco e pere" height="640" src="http://farm6.static.flickr.com/5051/5511139687_070d2f5d1b.jpg" width="480" /></a><br />
<em>Ingredienti</em><br />
1 grossa pera tagliata a dadini<br />
150 gr farina autolievitante setacciata<br />
80 gr zucchero semolato<br />
125 ml panna<br />
1 uovo<br />
1 cucchiaino di estratto di vaniglia<br />
40 ml di olio vegetale (io uso quello di riso)<br />
80 gr di cioccolato bianco a pezzetti<br />
<br />
Scaldate il forno a 180°. Mescolate in una ciotola la farina con lo zucchero. Mescolate la panna, l'uovo, l'estratto di vaniglia e l'olio e sbattete bene. Unite questo composto agli ingredienti secchi, unite i dadini di pera e il cioccolato e versate il composto negli stampini da muffin ricoperti coi pirottini di carta (a me ne sono venuti 12). Infornate per 25-30 minuti.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-8483561354695435332011-03-31T10:56:00.000+02:002011-03-31T10:56:27.492+02:00In zona CesariniAprile è alle porte e io non ho ancora postato la ricetta di marzo del Cavolendario. Ma sono ancora in tempo!<br />
So già che questa ricetta farà storcere il naso ai puristi. Ma chi se ne frega: sono una purista io? Al massimo della lingua italiana, per il resto sono una regina del <i>sanfasò</i>, perciò ben venga questa sperimentazione della carbonara, piena di tutti i sapori che mi piacciono.<br />
Essendo anche pigra come ormai sanno anche i non lettori, ho fatto delle piccole modifiche di comodo (e poi non avevo gli spaghetti alla chitarra).<br />
La versione originale ovviamente può essere reperita <a href="http://www.pastagarofalo.it/IlCavolendario2011.pdf">qui</a>, perciò non mi affaticherò a scrivere le differenze in questo post (ah, come so ottimizzare io...).<br />
Se non vi siete ancora scocciati di questo tono sbrigativo da impiegata del catasto, ecco qua il risultato del mio piatto e la ricetta.<br />
Carbonara coi carciofi<br />
(ricetta di Sigrid Verbert)<br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5550303339/" title="Carbonara ai carciofi by lise.charmel, on Flickr"><img alt="Carbonara ai carciofi" height="640" src="http://farm6.static.flickr.com/5260/5550303339_5669726184.jpg" width="480" /></a><br />
<i>Ingredienti per due persone</i><br />
160 gr di spaghetti<br />
1 uovo<br />
50 gr di parmigiano reggiano grattugiato<br />
una confezione di pancetta dolce (ecco qua lo specifico però: se trovate il guanciale preferitelo)<br />
1 carciofo<br />
olio evo<br />
sale e pepe<br />
<br />
Pulire il carciofo e tagliarlo a spicchietti sottili. Rosolare in padella con un cucchiaino d'olio i quadretti di pancetta, scolarli e tenerli da parte al caldo. Nella stessa padella cuocere i carciofi per circa cinque minuti.<br />
Nel frattempo cuocere la pasta in abbondante acqua salata. Nel mentre sbattere bene l'uovo con il formaggio fino a ottenere una cremina fluida. Se occorre aggiungere poca acqua di cottura della pasta.<br />
Scolare la pasta, condirla con la cremina di uovo, distribuirla nei piatti aggiungendo i carciofi e la pancetta e spolverizzando con pepe appena macinato.<br />
Il marito ancora un po' si mangiava pure il piatto.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-4988810804298846562.post-23780603368913280332011-03-23T16:23:00.000+01:002011-03-23T16:23:17.210+01:00E passa la pauraQualcuno penserà che faccio solo post con dolci. La verità è che ultimamente cucino praticamente solo quelli, oltre ai crackers di pasta madre che poi rifilo a ospiti o colleghe.<br />
Voi l'avete mai fatto il fondant al cioccolato? Io prima di ora no. Avete presente la foto che c'è su <a href="http://www.guidotommasi.it/gli-illustrati/cioccolato/">Cioccolato!</a> di Trish Deseine? Ecco, quello. Io avevo una paura folle di quel dolce. Lo lumavo dalla copertina del libro. Lo vedevo in giro nei vari blog di quelle che lo facevano. Leggevo e rileggevo la lista degli ingredienti. E pensavo: questa è una follia. Non arrivavo neanche al dubbio: "Mi verrà?". Restavo lì, ai 250 gr di burro e alle sei uova. E lasciavo perdere.<br />
Poi cos'è successo? Sono stata presa da una sorta di sfinimento interno.<br />
Avevo ospiti una coppia di amici a cena in un momento in cui di mettermi a cucinare non avevo nessunissima voglia (avevo molta voglia di vederli però, quello sì). Pensate solo che alla fine gli ho rifilato le <a href="http://bistrotdilise.blogspot.com/2010/12/il-ritorno-della-carne-con-la-frutta.html">polpette</a>, poverini (e non si sono neanche lamentati). In un momento così, di pigrizia assoluta, il fondant al cioccolato mi ha presa alle spalle. Era così facile e avevo tutti gli ingredienti (perché alla fine son tre cose, anche se in quantità micidiali), che non ci ho pensato neanche su e l'ho preparato.<br />
Allora: due cose. La prima è che non è vero che non si sforma e che occorre mangiarlo col cucchiaino tutti dalla teglia. Cioè: non si sforma, ma basta imburrare bene la teglia e si possono tranquillamente tagliare le fette e servire ogni commensale col suo piattino. La seconda è che si mantiene benissimo a temperatura ambiente per diversi giorni ed è sempre buono. Non pensate che non occorra mantenerlo che tanto ve lo mangerete tutto. La verità è che (a parte i miei ospiti che ne hanno presa doppia porzione), una volta ingollato un boccone non vorrete mangiare più altro per il resto della giornata, davvero. Vi sentirete pieni come non mai.<br />
Del resto, con tutte queste calorie...<br />
<b>Fondant al cioccolato di Virginie</b><br />
<i>(ricetta di Trish Deseine)</i><br />
<a href="http://www.flickr.com/photos/lisecharmel/5547667298/" title="fondant al cioccolato by lise.charmel, on Flickr"><img alt="fondant al cioccolato" height="640" src="http://farm6.static.flickr.com/5024/5547667298_8ddb54dd83.jpg" width="480" /></a><br />
<i>Ingredienti</i><br />
6 uova<br />
250 gr zucchero<br />
250 gr burro<br />
250 gr cioccolato fondente<br />
(avete letto bene: niente farina)<br />
<br />
Separate i tuorli dagli albumi e sbattete i primi con lo zucchero finché non diventano gonfi e spumosi. Nel frattempo fate sciogliere il cioccolato a bagnomaria insieme al burro.<br />
Montate a neve gli albumi. Incorporate dapprima la miscela di burro e cioccolato ai tuorli, successivamente aggiungete gli albumi delicatamente, avendo cura di non smontarli.<br />
Versate il composto in una teglia da 30 cm. di diametro ben imburrata e con i bordi alti, perché il composto è parecchio voluminoso e cuocete in forno già caldo a 180°C per 40 minuti.<br />
Favoloso.lise.charmelhttp://www.blogger.com/profile/09862978819501427595noreply@blogger.com15