Ehi, qui non è che si può continuare a postare foto della micia per aumentare l'audience!
No, più che altro sono io che dovrei stare più spesso ai fornelli, invece che alla scrivania dell'ufficio: sono sicura che almeno mi divertirei di più.
La ricetta di oggi è stata realizzata in realtà la settimana scorsa: poiché sono stata via da casa un paio di giorni per un corso aziendale, ho voluto lasciare al moroso un dolcino per la colazione, perché non sentisse troppo la mia mancanza, anche se sicuramente la piccola Pina gli avrà fatto compagnia.
E l'ho chiamato "Cake caraibico" perché gli ingredienti del sapore (cioccolato, caffè e rum) provengono tutti dalle aree tropicali dove stanno appunto i Caraibi. Per questa ragione suggerisco l'utilizzo dello zucchero di canna, che manterrà la valenza geografica.
Ma veniamo alla ricetta:
Cake caraibico
Cake caraibico
(possibile che in questo blog non si riesca ad avere la foto di un cake intero e non già tagliato, già mangiato, già quasi finito?)
Ingredienti
50 gr di cioccolato fondente
1 tazzina di caffè espresso
1 cucchiaio di rum
125 gr di farina
60 gr di zucchero (possibilmente di canna)
40 gr di burro
2 uova
1/2 bustina di lievito per dolci

A bagnomaria sciogliere il cioccolato fondente insieme al burro. Aggiungere la tazzina di caffè, il rum e far raffreddare. In una ciotola a parte montare con la frusta elettrica lo zucchero con le uova e quando sono raddoppiate di volume, aggiungervi il composto di ingredienti caraibici.
Setacciare la farina con il lievito e aggiungerli all'impasto mescolando dolcemente a poco a poco perché non si sgonfi. Cuocere in forno a 180°C per 40 minuti.
Un'ultima avvertenza: consumare nel giro di tre giorni, altrimenti tende a "biscottarsi".
Qua sembra sempre che ho aperto un blog per scusarmi, ma negli ultimi giorni sono stata via per un corso aziendale e al rientro ho trovato una mole di lavoro tale da non riuscire nemmeno ad aprire la piattaforma, figurarsi pensare di cucinare, postare e leggere i blog altrui.
Prima di tutto, a richiesta, un'altra foto della micia Pina, che qua dimostra di aver preso possesso del mio sgabuzzino calzature (un mio disperato quanto mal riuscito tentativo di emulare Carrie Bradshaw).
Tra le scarpe!
Quanto ci si diverte lì dentro!
Per venire alla ricetta, invece, come ben si saprà, ieri c'era la finale di Champions League e il moroso ha rivendicato l'uso del divano (in condivisione con Pina, ovviamente) per godersi la partita. Vista la concomitanza dell'orario, abbiamo cenato in salotto, così che lui potesse godersi la partita. Mentre durante l'intervallo ha sparecchiato e sistemato tutto!
Ed ecco cosa ho messo in tavola, approfittando del fatto che era lui a tenere a bada la micia giocherellona.
Orate all'acqua pazza
Orata all'acqua pazza
(foto scattata come al solito in tutta fretta prima di correre in tavola)
Ingredienti per due
2 orate non troppo grosse
una decina di pomodorini ciliegini
1 bicchiere di acqua salata
1 spicchio d'aglio

Mettere a scaldare in una padella capiente un paio di cucchiai d'olio dove far rosolare lo spicchio d'aglio. Aggiungere le orate pulite e sciacquate e far rosolare. Nel frattempo lavare i pomodorini, tagliarli a metà e aggiungerli alle orate. Aggiungere a questo punto un bicchiere di acqua salata tiepida (l'acqua salata è detta pazza) e far cuocere col coperchio per dieci minuti.
Al termine della cottura lasciar riposare ancora una decina di minuti coperto e servire. Il moroso ha gradito e per la piccola Pina niente avanzi!
I miei programmi di sabato, che comprendevano una giornata intera alla Fiera del Libro, sono saltati venerdì sera, quando l'amica con la quale prevedevo la scorribanda mi ha annunciato di essere a casa malata. Poiché senza di lei sapevo che non mi sarei divertita, ho deciso di rimanere a casa a fare le solite cose da sabato. Invece mi è venuto in soccorso il fratello del moroso, che se lo è portato a fare la spesa, lasciandomi l'intera mattinata libera da dedicare alla micia e perché no, a un cestino di fragole sulla via della decomposizione.
La gattina viziata ha partecipato attentamente alla preparazione del dolce che vedrete poi raffigurato, in particolare, dopo che le ho fatto assaggiare un'unghia di yogurt alla vaniglia non è più stato possibile levarmela di torno: miagolava come una disperata che ne voleva ancora, anche se purtroppo non ne avevo più.
Ma come si fa a dir di no a un musino simile?
nella cesta
Nonostante il gran timore che avevo di pestarla mentre mi muovevo per la cucina, alla fine sono riuscita a fare il cake senza fatica e questo significa che a breve probabilmente riprenderò l'attività culinaria che tanto mi diverte. O almeno spero!
Comunque, il dolce che ho prodotto si fregia di una foto orribile, scattata in tutta fretta col blackberry prima che sparisse tra le fauci del moroso e di suo fratello, che dapprima ha fatto il ritroso volendo solo metà fetta e dopo cinque minuti pappandosi allegramente anche l'altra metà.
Cake arrangiato alle fragole e yogurt alla vaniglia
Cake vaniglia e fragole
Ingredienti
2 uova (io ne avevo due, secondo me però con tre viene meglio)
250 gr di farina
150 gr di yogurt alla vaniglia
100 gr di zucchero
1 cestino di fragole
1 cucchiaio di burro
1/2 bustina di lievito

Sciogliere il burro a fuoco dolcissimo e nel frattempo montare le uova con lo zucchero. Aggiungere all'impasto lo yogurt alla vaniglia, il burro fuso e successivamente la farina setacciata insieme al lievito. Per ultime aggiungere le fragole lavate delicatamente e tagliate a pezzetti.
Versare in uno stampo da plum cake imburrato e cuocere in forno già caldo a 180°C per 40 minuti.
Della mia passione per gli spinaci (nonostante la pulizia) avevo già parlato. Non mi era mai capitato però di mangiarli come condimento di una pasta semplice semplice, dove il passaggio più impegnativo è proprio la pulizia della suddetta verdura.
La ricetta mi è stata suggerita dal numero di maggio di Sale e Pepe, anche se poi ho dovuto fare delle necessarie modifiche causa mancanza di ingredienti.
E' come sempre una preparazione facilissima, dettata anche dal fatto che con la micia Pina sempre letteralmente tra i piedi (adora le ciabatte e azzannarmi le caviglie) mi risulta difficile stare ai fornelli o andare avanti e indietro per la cucina. Poverina, rischierei di pestarla (uno dei primi giorni che era da noi infatti le ho pestato una zampina, con immenso dolore, credo più mio che suo in effetti).
Ma anche le cose facili mettono allegria se hanno colori vivaci e buon sapore, ecco perché la propongo. Tra l'altro se si utilizzano spinaci prelavati (anche da voi), è un piatto talmente rapido che si può fare tutti i giorni (per i fortunati che pranzano a casa).
spaghetti pomodori e spinaci
Spaghetti saltati pomodorini e spinaci
Ingredienti per due
160 gr di spaghetti
7/8 pomodorini ciliegia
200 gr di spinaci
una manciatina di pinoli

Cuocere gli spaghetti in abbondante acqua salata. Nel frattempo pulire gli ortaggi, tagliare i pomodorini in due e farli saltare in padella con olio e poco sale per 2/3 minuti.
Scolare gli spaghetti al dente e riversarli in padella aggiungendo gli spinaci. Far saltare il tutto per un minuto, aggiungere i pinoli e servire.
Che pigrona. E' una settimana che non posto ricette. E' una settimana, a dirla tutta, che non cucino (a parte ieri, che per la festa della mamma avevamo ospiti le nostre due madri, ma ho fatto cose talmente semplici che mi vergognereii di postarle e poi tanto non sono riuscita neanche a scattare una foto). E' una settimana che non leggo niente. E' una settimana che non riesco a combinare praticamente un tubo.
Ma c'è un motivo. Da domenica c'è un terzo abitante in casa nostra: la tenera minuscola gattina Pina.
Foto 384
Il lettore non si lasci ingannare da quell'aria tenera e timidina: in questi pochi giorni Pina ha preso confidenza e scorazza allegramente per tutta la casa, miagolando forte per avere attenzione e aggrappandosi alle mie caviglie mentre sto facendo da mangiare o mi lavo i denti.
Va bene, cucino un po' meno, però è proprio una bella vita.
Giovedì sera ho trovato nella casella della posta questo libro che avevo ordinato la settimana prima e che mi ha tenuto compagnia in questo lungo fine settimana. Gli spunti che dà sono spesso utilissimi e ne ho messi insieme due per una cena semplicissima venerdì sera.
Ora so che passando di qua qualcuno penserà che non valeva la pena di postare frittata di mortadella con contorno di spinaci, ma io lo faccio lo stesso, hai visto mai che i suggerimenti dell'ArtuRi (sisì, con la R!) tornino utili anche a qualcun altro.
frittata con spinaci
Frittata di mortadella con contorno di spinaci
Non sto a postare la ricetta della frittata: credo che ognuno sappia farla da sé e molto meglio della sottoscritta, comunque per due io ci ho messo 4 uova, due fette di mortadella, un ricciolo di burro (non avevo latte in casa), un po' di sale e pepe. Ci sarebbe stata bene la noce moscata, perchè non mi è venuto in mente? Il fatto è che io a girare le frittate sono un disastro. In 37 anni di vita non sono mai riuscita a girare una frittata senza romperla e per questo motivo o le faccio in forno o cerco di non farle mai. Ma ecco il geniale suggerimento dell'Arturi: lui non le gira (e io lo adoro). Lui le fa cuocere in una padella ben unta e quando si sono rapprese sul fondo e un po' anche in cima ma non del tutto, spegne il fuoco, copre la pentola e lascia riposare per una decina di minuti.
Ma dov'è stato l'Arturi fino ad ora? Leggendo il libro ho scoperto che fino all'anno scorso abitavo addirittura nella stessa zona e non l'ho incontrato mai, che disdetta.
Segue invece la semplicissima ricetta (sempre tratta dal suo libro) degli spinaci, che mi sono piaciuti un sacco.
Pulite una montagna di spinaci. E quando dico montagna parlo sul serio: io ne ho pulito una ciotola e quello che vedete nel piatto è praticamente quanto ne era rimasto a fine cottura.
Mettete a rinvenire in acqua tiepida una manciata di uvetta. Soffriggete mezza cipolla in olio abbondante, aggiungete una manciatina di pinoli e l'uvetta e fate saltare. Aggiungete gli spinaci, coprite la pentola e cuocete per 5/6 minuti.
Che buoni, signor Arturi...