Ultimamente torno dal lavoro sempre tardissimo e sembra che anche con i menu già pronti, l'unica soluzione per la cena sia la zuppa in busta pronta in 15 minuti. Ieri invece ero a un convegno, dal quale sono fuggita presto per andare in Triennale a vedere la presentazione delle nuove carte speciali della Fedrigoni (meraviglie) e l'annessa mostra. Che bellezze, da vedere e da toccare.
Grazie a questa serie di impegni che mi hanno permesso di non passare nemmeno dall'ufficio, sono tornata a casa che erano solo le sette meno un quarto.
Tempismo perfetto per lo spezzatino alla birra visto (indovina?) su Cucina Moderna di novembre. Uno si domanda perché mai dovrei comprare altri libri e giornali di cucina, se tutte le ispirazioni le prendo da lì (no, non è vero, ho visto una cosa carina su Sale e Pepe, prossimamente su questi schermi).
Lo so che l'aspetto non è dei più chic, del resto non è un piatto chic, ma è talmente facile e il moroso era così soddisfatto che ho pensato che in questo blog ci poteva stare benissimo.
spezzatino alla birra
Ingredienti per due persone
400 gr di coppa di maiale, gentilemente tagliata a cubetti dal macellaio della Coop
1 bicchiere di birra
1/2 cipolla
1 costola di sedano
1, 2 cucchiai di farina
due, tre cucchiai di brodo
burro, sale e pepe

Far soffriggere nel burro la cipolla affettata sottile e il sedano tagliato a pezzetti, togliere dopo pochi minuti e tenere da parte. Infarinare i cubetti di carne, scolarli e farli rosolare nel burro usato per cipolla e sedano. Aggiungere la cipolla e il sedano tenuti da parte, salare, pepare e aggiungere e un bicchiere di birra. Coprire e far cuocere a fuoco lento per un'ora. In caso la birra si restringesse troppo aggiungere qualche cucchiaio di brodo.
A fine cottura ho fatto restringere il sughetto di birra a fuoco alto e l'ho aggiunto alla carne.
Era bollente e mi ha ustionato il palato.
Oggi il moroso è a Torino per un corso e si fermerà lì a dormire, perciò stasera mi faccio fare compagnia da un altro uomo, che di tanto in tanto commenta anche qui e che è uno dei miei più cari amici. Ma non si pensi a nulla di torbido!
Per il dolce volevo qualcosa di semplice e rapido e avevo trovato una ricetta facilissima su Cucina Moderna di novembre (dove altro?): il caulatt, dolce tipico lodigiano. Ho cercato in giro su google per vedere se ci fosse qualche informazione, la ricetta che circola in rete sembra incompleta, mentre qui, al terzultimo paragrafo c'è il dettaglio che mi aveva colpita leggendo Cucina Moderna: ovvero la foglia di alloro.
Che in effetti, a scaldarla con la panna diffondeva un gradevole profumino per tutta la casa. Intanto che scaldavo la panna ho montato i tuorli con lo zucchero ed è arrivato il momento di aggiungere il cacao amaro. Così mi sono messa a cercare la scatoletta nel solito sportello della dispensa. Cerca che ti cerca, niente, non saltava proprio fuori. E così mi sono resa conto che probabilmente era stato buttato quando in estate abbiamo avuto l'invasione dei vermetti e delle farfalline (che odio e che disgusto!).
E ora? Che fare? Oltre a tirarsi i pugni in testa intendo, visto che avevo deciso venerdì sera che avrei fatto questo dolce. Be', alla fine ci ho messo il cioccolato fondente.
Ed ecco qua la lise_versione del Caulatt lodigiano.
caulatt
Ingredienti per due tazze
250 gr di panna
2 tuorli
2 cucchiai di zucchero
1 foglia di alloro
50 gr di cioccolato fondente (nella ricetta originale ci andrebbero 3 cucchiai di cacao amaro)

Scaldare a fuoco basso la panna con la foglia di alloro. Contemporaneamente montare i tuorli con lo zucchero finché non sono gonfi e spumosi. Aggiungere la panna tiepida eliminando la foglia di alloro e mescolare bene. A questo punto, chi ha in casa il cacao (chi non ha in casa il cacao normalmente?) lo aggiunga alla preparazione passandolo per un colino e rimetta la preparazione sul fuoco basso rimestando per una decina di minuti, finché non si trasforma in una crema. Io invece ho messo il preparato sul fuoco, aggiungendo il cioccolato sbriciolato e l'ho fatto sciogliere, finché il tutto non è diventato cremoso.
Versare la crema nelle ciotole, far raffreddare e riporre in frigorifero per almeno mezza giornata.
Io e la mia amica Donatella ci conosciamo da oltre vent'anni e insieme ne abbiamo passate di tutti i tipi. Una decina di anni fa, quando eravamo single alla Sex and the City ci scrivevamo mail per raccontarci dei vestiti e delle scarpe che compravamo o degli uomini conosciuti. Adesso che siamo sostanzialmente serene e sistemate (che parola orribile) ci intasiamo la casella della posta di ricette viste e provate e di ultimi utensili di cucina accaparrati. Poi di persona facciamo anche conversazioni più serie eh, non vorrei che passassimo per le ultime scemette della blogosfera.
Questa cosa, che siamo passate dal tacco a spillo allo stampino di silicone, ci fa tantissimo ridere.
Lei ultimamente è diventata una patita dei muffin ed è stato con grande orgoglio che le ho mostrato quelli che avevo realizzato l'altra settimana.
"Ma con la panna!" ha commentato lei, "per forza che sono venuti buoni. Ma anche calorici però".
Vero e da prendere in considerazione, visto che tra l'altro ultimamente ho preso due chili che non vorrei tenere con me.
Così per questa settimana la colazione prevede dei nuovi muffin, con dentro cereali e frutta, che praticamente fanno da sé la colazione completa: basta aggiungere un caffè e uno yogurt probiotico per essere pronti ad affrontare una nuova giornata.
La ricetta, come l'altra, viene dallo strepitoso libretto di Marc Grossman.
Muffin alle pere
muffin alle pere
Ingredienti per 12 muffin
220 gr di farina
75 gr di fiocchi d'avena
80 gr di zucchero
2 uova
110 ml di latte
110 ml di olio vegetale (io ho usato quello di girasole)
1 mela grossa
2 pere
1/2 bustina di lievito
1 cucchiaino di cannella

Preriscaldare il forno a 205°C. Mescolare insieme gli ingredienti secchi, aggiungendovi poi la mela grattugiata e le pere fatte a tocchetti, mescolando bene perché si infarinino (questo rallenterà l'ossidazione). In un'altra ciotola mescolare gli ingredienti liquidi senza sbatterli troppo. Amalgamare quindi i contenuti delle due ciotole senza sbattere troppo e versare il composto negli stampini da muffin, imburrati se necessario (io uso quelli di silicone, quindi non occorre). Cuocere in forno per 20/25 minuti.

Devo aggiungere che questi muffin non sono solo per la colazione. Con questa storia che dovrei dimagrire, metà dei muffin li ho messi in un contenitore e li ho dati al moroso da portare ai suoi genitori domenica sera, quando è andato da loro a vedere la partita. Non sono arrivati neanche alla fine del secondo tempo.
Non credo che questo blog diventerà mai famoso e meta di pellegrinaggio di fan adoranti a riempire i commenti, ma se mai sarà apprezzato da qualche fedele, lo si dovrà alla semplicità delle ricette inserite, tipo "vista e fatta", appena il passo successivo dopo la fettina in padella.
Ecco, questa è la versione col pesce, giusto per mantenere una certa varietà in tavola.
Ed è bellissimo, quando il moroso chiede "quando si mangia?" poter rispondere: "Tra dieci minuti".
La ricetta viene dalle pagine centrali di Cucina Moderna (quelle dove si trovano i menu rapidi) di novembre. L'abbonamento a questa rivista è stato un regalo che inizialmente non avevo preso più di tanto in considerazione, invece si è rivelata piena di idee utilissime per chi ha poco tempo e poca maestria, tanto che sto pensando di rinnovarlo di mia iniziativa.
Trota salmonata agli aromi
trota salmonata agli aromi
Ingredienti per due persone
2 filetti di trota salmonata da circa 200 gr. l'uno
2 cucchiai di pangrattato
2 cucchiai di parmigiano reggiano grattugiato
2 cucchiai di erbe aromatiche essiccate miste (io ho usato molto timo, maggiorana e origano e un po' di rosmarino)
olio, sale e pepe

Preriscaldare il forno a 200°C.
Versare un po' d'olio su una teglia e posizionare sopra i filetti di trota salmonata (io ho usato anche la carta forno). La pelle deve essere a contatto con la teglia (o la carta). In una ciotola mescolare il pangrattato, il parmigiano e il trito di erbe. Salare e pepare i filetti e ricoprirli con il trito. Infornare per 10 minuti.
La settimana scorsa sono stata per lavoro in un bellissimo posto nella campagna senese. Sono partita giovedì mattina prima dell'alba e sono tornata sabato sera giusto per l'ora di cena. Ho mangiato come un porcellino all'ingrasso (e infatti soo aumentata di 2 kg così di botto) e conseguentemente, stanchezza a parte, non avevo una gran voglia di affaccendarmi in cucina.
Non è durata a lungo: martedì tornata dalla palestra non riuscivo a capacitarmi che il giorno dopo avrei avuto biscotti confezionati per colazione. Così, nonostante fosse discretamente tardi (quasi le dieci), mi sono dovuta buttare su un semplice cake, anche per far fuori le pere, comprate apposta per fare dei dolci e poi dimenticate nel cassetto della frutta in frigorifero.
Così, aiutandomi solo per l'ispirazione col solito libro dei cake, ho confezionato il dolcino della colazione.
Ed ecco che il mattino dopo, apprestandomi a fotografarlo mi sono domandata: ma quelle che d'inverno affermano di fare le foto con la luce naturale, che lavoro fanno? Io sono uscita di casa che era ancora buio (vabbe', con 'sto tempo è buio a qualsiasi ora) e rientro che è di nuovo buio: fare le foto con la luce naturale è proprio impossibile.
Insomma, la mia invidia per le altrui foto ben fatte continua a salire, anche perché dopo aver bilanciato il bianco, impostato tutto in modalità manuale eccetera, mi sono ritrovata a schermo delle foto blu che neanche noi puffi siam così. E nemmeno photoshop riusciva a farci niente!
Per fortuna avevo fatto anche delle prove con la modalità alimenti e quelle, opportunamente sistemate con picnik, hanno un aspetto quanto meno dignitoso.
Insomma, io lo guardo e ancora mi vien voglia di mangiarlo 'sto cake.
Cake pere, noci e cannella
cake pere noci affettato
Ingredienti
250 gr di farina
150 gr di zucchero di canna (ammetto che in realtà avevo finito quello bianco, ma questo ci sta benissimo)
1/2 bustina di lievito
3 uova
10 cl di olio di girasole
2 manciate di noci sbriciolate
2 pere
1 bicchierino di rum
1 cucchiaio raso di cannella

Sbattere le uova con lo zucchero con lo sbattitore elettrico per una decina di minuti, finché non saranno chiare, gonfie e spumose. Aggiungere l'olio e amalgamare bene, dopodiché aggiungere la farina setacciata con il lievito, la cannella, le noci sbriciolate e le pere, precedentemente fatte a pezzettini e lasciate a bagno nel rum.
Versare il composto in uno stampo da plum cake imburrato e infornare a 180°C per 40 minuti.
Un altro vantaggio di questo cake è che profuma tutta la casa per ore.
Il moroso non ama il pollo. Mangia solo le fettine di petto, che io non trovo particolarmente attraenti. Ho ordinato pollo un paio di volte al produttore biologico del gas, ma lui si è sempre elegantemente lamentato. In particolare detesta i fusi, per i quali si trovano sempre un sacco di ricette graziose su Sale e Pepe. Peccato.
Infatti l'ultima volta che li ho cucinati, uno è rimasto avanzato e non ne voleva sapere di farsi mangiare da noi, tanto che ho dovuto farci una apprezzatissima pappa di gattina, bollendo brevemente la carne fatta a pezzetti del fuso (che era già stata cotta nel forno per circa 30 minuti) con pezzi di zucchina e riso stracottissimo. Per insaporirla ho aggiungo una puntina (una puntina, giuro) di parmigiano grattugiato e un filo d'olio, che da qualche parte ho letto che aiuta a eliminare il pelo inghiottito durante la pulizia.
pappa_di_gattina
E per la micina che apprezza, ho nel freezer dell'altro pollo che presto finirà nel suo stomaco (mi sa che glielo faccio con la zucca, beata lei).
Sto invece pensando di rinnovare l'abbonamento a Cucina Moderna, che mi è stato regalato, solo per la riconoscenza verso il numero di ottobre, dal quale ho pescato più ricette del solito. Tra queste, vi presento una delle mie solite soluzioni super-rapide per le cene infrasettimanali, che comunque fa la sua scena senza doversi nascondere. E poi era proprio buono.
Sempre per restare nel gettonatissimo tema della carne con la frutta:
Pollo al timo con agrumi
pollo_agrumi
Ingredienti per due
500 gr di petto di pollo
1 arancia non trattata
1 limone non trattato
due/tre rametti di timo
olio, sale e pepe

Tagliare il pollo a bocconcini e gli agrumi a fette. Mescolare tutti gli ingredienti in una pirofila insieme al timo, il sale e il pepe, con un cucchiaio di olio perché si insaporiscano bene. Infornare a 200°C per 25 minuti, girando di tanto in tanto durante la cottura.
... quanto è buono il cake con le pere.
Quando mi arriva il listino per l'ordine dei formaggi al gruppo d'acquisto spesso perdo la trebisonda e ordino una quantità spropositata di roba che poi non so dove mettere e che a un certo punto bisogna mettersi a consumare prima che vada a male.
Così per domenica sera avevo deciso che la cena sarebbe stata un tagliere di formaggi, in modo da cavarmela presto e bene. Eppure avevo le manine che friccicavano e così mi sono ricordata di un cake salato con le pere, visto su Cucina Moderna di ottobre (una vera miniera).
L'abbinamento con le pere mi pareva perfetto per il tagliere di formaggi e però le proporzioni della ricetta non mi convincevano appieno. Così sono andata a ripescare la mia bibbia dei cake per ripescare la ricetta base, che ho utilizzato paro paro, semplicemente aggiungendo una pera e una cucchiata rasa di timo essiccato (la ricetta originale prevedeva l'erba cipollina, ma stranamente tra tutte le mie erbe non c'era).
La foto è quella che è: il cake era stato sfornato quando già non c'era più luce e così ho fatto la foto la mattina dopo, ma la mattina non è il momento ideale a casa nostra e comunque era avanzata solo una fetta...
cake_salato_pere
Cake salato alle pere
Ingredienti
180 gr di farina
1 bustina di lievito per torte salate
3 uova
10 cl di latte
10 cl di olio
100 gr di emmenthal grattugiato
1 pera tagliata a dadini
1 cucchiaio raso di timo essiccato
sale e pepe

In una terrina sbattere brevemente le uova, dopodiché aggiungere il latte e l'olio. A questo punto aggiungere la farina setacciata con il lievito e amalgamare bene. Aggiungere l'emmenthal grattugiato, la pera a dadini, il timo, il sale e il pepe.
Versare l'impasto in uno stampo da cake imburrato e infornare in forno precedentemente riscaldato a 180°C per 50 minuti.
Forse ho già raccontato altrove di come i miei muffin del passato siano tutti riusciti invariabilmente gommosi e spugnettosi.
Perché tutte le mie amiche sfornavano muffin morbidi e meravigliosi e io no? Per quanto provassi, niente da fare: dei cosetti antipatici e sgradevoli, privi di qualsiasi attrattiva alimentare, perfetti da usarsi semmai come palline antistress, magari fare attenzione alla data di scadenza.
L'altra settimana però ero da Feltrinelli e facevano il 20% di sconto su tutti i titoli, perciò ho ben pensato di fare incetta (sono tornata a casa con una sporta piena) e quando mi è cascato l'occhio su questo libretto non l'ho potuto lasciare giù.
"Vuoi vedere che è la volta buona che imparo a fare i muffin come si deve?" mi sono detta. E così l'ho portato a casa, sfogliandolo avidamente nel tragitto per scegliere la prima ricetta.
Alla fine ho deciso di cominciare con una delle più facili e classiche, per poi passare a varianti un po' meno banali. Ed ecco che finalmente con grande entusiasmo posso annunciare i miei primi muffin gonfi, morbidi, con la forma e la consistenza che un muffin perbene deve avere.
muffin noci e cioccolato
Ed eccomi finalmente trasformata in una felice produttrice di muffin e futura sperimentatrice di versioni più azzardate.
Muffin cioccolato e noci
Ingredienti per 12 muffin
320 gr di farina
325 gr di panna
100 gr di gocce di cioccolato
100 gr di noci spezzettate
1 uovo
10 cl di latte
10 cl di olio di girasole
1/2 bustina di lievito
1 cucchiaino di sale (io ho usato quello aromatizzato alla vaniglia)

Setacciare farina e lievito insieme al sale. Aggiungere il tuorlo dell'uovo, tenendo da parte l'albume e amalgamare bene. A parte, mescolare insieme gli altri ingredienti liquidi (tranne l'albume) e aggiungerli al composto di uovo e farina, senza mescolare troppo. Aggiungere quindi le gocce di cioccolato e le noci spezzettate. Montare a neve fermissima l'albume e aggiungerlo al composto senza smontarlo, sempre senza mescolare troppo.
Infornare a forno preriscaldato a 200°C per 20/25 minuti.

Il mio entusiasmo è tale da farmi aggiungere un'altra foto.
muffin noci e cioccolato
Ci tengo a sottolineare però che, nonostante la foto sia stata scattata di giorno, con una luce che a me pareva perfetta e con il bilanciamento del bianco manuale, sono stata costretta a correggere i colori con Santo Picnik, perché viravano drammaticamente al blu. Ma dove sbaglio?
La settimana scorsa sono venute a trovarci le due colleghe che mi hanno regalato la Pina. A dirla tutta sono venute a trovare lei, ma già che c'erano si sono fermate per cena. La Pina si è molto divertita ad avere un surplus di attenzioni e di compagnia e anche noi a dire il vero.
Quasi senza volerlo ho progettato un menu a tema mele e per colmo di empatia una delle due colleghe ha portato una torta di mele come dolce.
Il menu era composto da una semplice insalata di mele, che purtroppo non è stata fotografata, perché portata in tavola troppo in fretta (e poi danneggiata esteticamente dal moroso che si è messo a fare a pezzetti il formaggio, così, senza preavviso, rovinandomi l'estetica della portata, grr), un arrosto di lonza alle mele e un rotolo farcito con marmellata mele e cannella.
Per l'insalata, la cui ricetta è stata ripescata da Kitchen, basta dire che gli ingredienti erano: radicchio, due mele rosse tagliate a fettine sottili, una decina di noci sbriciolate, brie a fettone, condire, servire, mangiare.
Per quanto riguarda il rotolo, la ricetta l'ho già postata, l'unica differenza è nella marmellata, che questa volta era di mele e cannella (molto piaciuta).
rotolo_alle_mele
La ricetta clou della serata è stata invece l'arrosto di lonza alle mele: facilissimo, non ordinario pur senza essere esageratamente originale e, cosa più importante, buono. La ricetta viene dal numero di ottobre di Cucina Moderna, che mi ha fornito per questo mese un sacco di spunti utili, di cui alcuni a breve su questi schermi.
arrosto_alle_mele
Arrosto di lonza alle mele
Ingredienti per 4
1 taglio di lonza per arrosto, circa gr. 800
2 mele renette
1 cipolla
100 gr di pancetta tesa
olio, sale e pepe

Legare la lonza con dello spago da cucina, coprire con carta forno una teglia che contenga l'arrosto di misura. Spennellare con olio la lonza e cuocerla per 15 minuti (girandola di tanto in tanto) in forno preriscaldato a 220°C. Passato quel lasso di tempo estrarre la lonza, salarla, peparla e avvolgerla nella pancetta. Riposizionarla nella teglia, insieme alla cipolla affettata finemente e alle fettine di mela (non sbucciata). Coprire con un foglio di alluminio e cuocere per circa un'ora a 180°C.
A cottura avvenuta togliere lo spago, affettare e servire col sughino che si sarà formato.
Dopo aver sistemato alcuni settaggi della macchina fotografica non vedevo l'ora di pubblicare le ultime ricette sperimentate e mostrare le foto. Solo che dopo essere stata in trasferta due giorni a Torino mi sono trovata il delirio in ufficio e con la testa che mi ritrovo continuavo a dimenticare a casa la macchina fotografica e non potevo caricare le foto.
Stamattina, in un improvviso lampo di lucidità (mi sono perfino ricordata di togliere il pollo dal freezer!) invece ho buttato la macchinetta in borsa e ho scaricato tutte le foto delle ultime preparazioni.
Il tempo per scrivere è purtroppo sempre pochissimo, perciò scelgo subito la ricetta con la foto più bellina e che volendo vi ritrovate con un link in tutta comodità.
I blog di cucina li sfoglio quando ho bisogno di un attimo di relax in ufficio e la settimana scorsa mi sono presa una pausa tra i pdf della Cavoletto. Così, mentre sfogliavo questo, sono finita alla pag. 7. Non avevo mai sentito parlare delle melizze, ma avevo in casa una mezza melanzana bella tonda che faceva proprio al caso mio e un avanzo di mozzarella di bufala da far fuori prima che (delitto!) andasse a male.
melizze
La ricetta, con la pigrizia e la fretta che mi contraddistinguono non sto neanche a scriverla, tanto la trovate lì al link che ho indicato. Ci tengo solo a segnalare un dettaglio: non so che pentole abbiate voi, ma due dita d'acqua per cuocere le melanzane non bastano e consiglio anche di coprirla la padella, per quei due minuti di cottura.
Per il resto gnam gnam, è stata una deliziosa cenetta vegetariana.
Lo so che la Pina con quegli occhioni che si ritrova e il pelo morbido morbido sembra un concentrato di dolcezza, invece è una gattina terribilmente egocentrica, che se la prende con noi (la capisco poverina) quando la lasciamo a lungo da sola e si vendica mordendoci (mordendo soprattutto me) con violenza. Durante il fine settimana invece, che siamo a casa, è molto più dolce e tranquilla e si lascia anche coccolare.
Tanto che abbiamo un orologio da parete a lavagna sul quale il moroso ha scritto con il gessetto "la pina è cattiva".
Ad ogni modo, indipendentemente dall'umore, mangia sempre molto volentieri.
Pina fa colazione
Qui ad esempio ci fa compagnia per colazione leccando il barattolo dello yogurt.
Le è molto piaciuta la pappa che le ho preparato l'altra volta con l'avanzo di manzo delle polpette. Facile facile: manzo tritato bollito con micropezzetti di zucchine e un cucchiaino di riso stracottissimo precedentemente ammollato in un cucchiaio di latte.
Non ho mai visto la ciotola così lustra.
Pappa di gattina
E per il giorno dopo, con sua immensa gioia, ce n'era ancora.