I lunedì vegetariani

Oggi va molto meglio. Merito senz'altro dei colleghi romani, che mi fanno sempre ridere e che durante la festa hanno alleviato il mio muso lungo. La quiche si è piazzata a metà classifica e sono contenta così, mentre continuo a essere dispiaciuta per il tronchetto spetasciato, perché davanti alle torte degli altri, se ben riuscito avrebbe fatto un figurone (almeno esteticamente) e poi ieri sera il moroso e io l'abbiamo assaggiato ed era proprio buono. Vabbe', ho imparato qualcosa sulla glassatura delle torte.
La ricetta che vado a proporre oggi è di un vecchio numero di Cucina Moderna serie Oro dedicato alle pizze e torte salate e la faccio spesso, perché è originale e facilissima (questa sì aveva buone opportunità di farsi notare al concorso, ma non avevo in casa il materiale) e risolve brillantemente una cena con ospiti che stanno per arrivare e voi avete fatto tardi al lavoro ed è già tanto se avete apparecchiato la tavola.
Questa ricetta risponde ad un'esigenza precisa. L'altro giorno il moroso e io stavamo guardando la televisione e Paul McCartney suggeriva di rinunciare alla carne almeno una volta alla settimana, in favore del pianeta.
"Perché?" ha chiesto il moroso. "Be', perché l'allevamento da una parte è inquinante, dall'altra sottrae risorse che si potrebbero dedicare all'agricoltura e..."
"E allora facciamolo!"
E così abbiamo istituito i lunedì vegetariani (che però molto probabilmente si sposteranno a mercoledì per ragioni logistiche) in cui ci impegniamo a non mangiare né carne né pesce di nessun genere. Non è che negli altri giorni mangiamo carne a mezzogiorno e cena, ma istituzionalizzarlo diventa anche un modo per esserne più consapevoli (e comunque aiuta a ridurre).
Ecco cosa ho messo in tavola per cena lunedì. E poi, siccome ieri non c'ero per via della festa, il moroso ha semplicemente riscaldato gli avanzi in forno ed era a posto.
Torta salata pesto e stracchino
torta salata al pesto
Ingredienti
1 confezione di sfoglia pronta
1 confezione di pesto pronto (a meno che non abbiate un vasetto fatto da voi, io come ho già spiegato, causa moria della pianta, non ne ho)
250 gr di stracchino
3 uova
1 bicchiere di latte
2/3 cucchiai di parmigiano
sale, pepe

Preriscaldare il forno a 180°C. Stendere la sfoglia su una tortiera rotonda e coprirla con lo stracchino tagliato a pezzettini. In una ciotola sbattere le uova con il latte, aggiungere il parmigiano e il pesto e mescolare bene. Versare il composto nel guscio di sfoglia e infornare per 30 minuti.
Servire caldo o tiepido.

8 commenti:

Barbara Palermo ha detto...
16 dicembre 2009 alle ore 15:15

Me la sono subito copiata: al mercatino di Natale non ho saputo resistere all'acquisto di un vasetto di pesto, mi sembra proprio... la morte sua, complimenti!!
P.S. La mia scatolina di latta poi è arrivata?

lise.charmel ha detto...
16 dicembre 2009 alle ore 16:31

sì, scusa se non ho ancora fatto il post, ma la scatola grande è stata usata per metterci dentro le cose della festa e l'ho portata a casa solo ieri, perciò deve essere ancora fotografata come merita, perché è bellissima, grazie!

Unknown ha detto...
16 dicembre 2009 alle ore 18:41

Ho tanto di quel pesto nel congelatore che non posso sottrarmi dal copirmi questa fantastica ricetta :P

Patricia ha detto...
16 dicembre 2009 alle ore 18:51

Pesto fatto questa primavera, non mi rimane altro che provare:)
A presto
Patricia

Alem ha detto...
17 dicembre 2009 alle ore 08:39

velocissima... una di quelle che ti risolve la serata!!

Serena ha detto...
17 dicembre 2009 alle ore 09:08

A rigore, alla carne bisognerebbe rinunciare 5 giorni alla settimana, Paul Mc Cartney è stato fin troppo "elaastico"... poi, ovvio, per ragioni logistiche, capita sempre di cacciare un po' di prosciutto nella quiche o dei cubotti di pancetta nel sugo della pasta... In ogni caso, come hai detto tu "istituzionalizzare" l'appuntamento vegetariano mi sembra un'ottima idea per prendere coscienza e, soprattutto, una splendida occasione per scoprire piatti alternativi e golosi come questo!

lise.charmel ha detto...
17 dicembre 2009 alle ore 09:30

nanny, patricia, che brave e previdenti, ecco poi che torna utile!
alem, davvero, se lo sa martha stewart la ficca subito nel suo prossimo libro :)
onde, sono d'accordo, forse temeva che dicendo 5 giorni a settimana non se lo sarebbe filato nessuno, mentre una volta sembra subito più realizzabile. poi magari uno comincia con un giorno e aumenta gradualmente

silvia* ha detto...
18 dicembre 2009 alle ore 17:32

mangiata anno scorso alla festa di fiamma. che buona! sei una maga!