In effetti la schiacciata con l'uva (fragola) si è vista praticamente in tutti i blog, negli ultimi giorni. Io devo ammettere che quando ho adocchiato la ricetta ero ancora in vacanza in Toscana, ma pur distesa sulla sdraio dell'agriturismo con la Pina accanto, sognavo tra me e me il momento in cui a casa mi sarei procurata tutti gli ingredienti per questa sfiziosa focaccia.
L'articolo della Cucina del Corriere da cui ho tratto la ricetta afferma che si tratta di un dolce autunnale tipico toscano e che andrebbe realizzato con l'uva sangiovese a chicchi piccoli. Io l'ho fatta con l'uva che ho trovato al supermercato (purtroppo al mio gas l'uva non c'è) e ci è piaciuta molto lo stesso, per la sua semplice rusticità e l'hanno apprezzata molto anche i suoceri, anche se questo in realtà non è particolarmente significativo, perché i signori sono delle buone forchette che non vanno troppo per il sottile (tranne quella volta che mi fecero tenere l'arrosto in forno per non so quanto tempo perché dentro la carne era rosata e a loro non piaceva, così per dispetto l'ho cotto per ore e gliel'ho rifilato stopposo).
Ma non rivanghiamo episodi che dimostrano tutta la mia antipatia e veniamo alla focaccia.
Per me è stata facilissima da fare, ma sono fortunata a disporre dell'Artisan, che impasta senza nessuna fatica (mia intendo) qualsiasi cosa, ma so anche che la blogosfera pullula di appassionati dell'impasto manuale, perciò penso proprio che sia alla portata di chiunque.
Schiacciata di uva nera e pinoli
(ricetta tratta da La Cucina del Corriere di settembre 2010)
Ingredienti
400 gr di farina (io ne ho usato 250 di manitoba e il resto 00)
250 gr di uva nera
220 gr di zucchero
20 gr di lievito di birra fresco
15 gr di pinoli
olio evo
sale
Mescolate la farina con il lievito stemperato in 200 ml di acqua tiepida, 200 gr di zucchero, una presa di sale e 2 cucchiai di olio, quindi coprite l'impasto ottenuto e lasciatelo lievitare per almeno un'ora (anche di più, dipende dalla temperatura della giornata).
Rivestite una teglia di carta forno, oliate e stendete l'impasto. Lasciate riposare per altri 30 minuti. Pennellate la focaccia con 3 cucchiai di olio mescolato ad altrettanta acqua e cospargetela con il restante zucchero. Distribuitevi gli acini con la parte tagliata rivolta verso l'alto, i pinoli e passate la schiacciata in forno caldo a 190°C per 30 minuti.
PS1: si ringrazia sentitamente vaniglia che mi ha insegnato a mettere le foto giganti (adoro)
PS2: segnalo che alla Coop del centro commerciale Metropoli a Novate (MI) è stato messo il distributore di detersivi ecologici, di modo che possano essere venduti sfusi. Meno imballi significa da una parte che non si inquina producendoli, non si inquina trasportandoli e non è necessario smaltirli. Evviva!
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13 commenti:
La schiacciata con l'uva (un po' diversa da questa) è una ricetta toscana che personalmente adoro e che questo autunno mi è mancata non poco...
Ti auguro un buon fine settimana!
No, momento..nemmeno io l'ho mai fatta!!!!
carolina, in effetti anche la rivista diceva che l'originale era un po' diverso, non mi resta che partire per firenze per assaggiarla!
saretta e che aspetti? secondo me con la pasta madre viene ancora più buona
per anni ho visto la ricetta sulla vecchia copia dell'Artusi di mia madre, ma non ho mai sperimentata.... devo dire che è appetitosa, ma ho ancora indietro la torta cioccolato di Nigella (ho comprato gli ingredienti, ma finirà che mangerò marmellata e cioccolato prima di decidermi a farla).
Penso che sia impossibile non farla! Bella anche questa versione con i pinoli!
Manco io ^__^
Gi sto girando intorno...
buooona con i pinoletti
baci
Anche io non l'ho mai fatta!!!
Ora ho ancora più voglia di cimentarmi!
Elisa
che bella la tua schiacciata con l'uva!!! dorata di sole!!! ma davvero ti sei portata lapina in vacanza? wow!!!
Eh no!
Mi permetto: la schiaccia con l'uva è: 1) più bassa e abbrustolita in superficie.
2)La dose di lievito che indichi in ricetta è abnorme per 400 gr di farina, di cui 250 farina di forza. Dimezzare e allungare il tempo di lievitazione.
3) I pinoli? ma quando mai?
4)Gli acini vanno interi, e parecchi più di quelli che vedo in foto.
Con il che non rivolgerai più la parola, mi rendo conto e sono pronta. Ma la schiaccia è sacra.
(baci alla Pina)
Ah, e 5) l'uva va anche dentro all'impasto!
(Mi ritiro di corsa prima che cominci a tirarmi dei sassi)
esmè, hai fatto benissimo a farmi tutte quelle osservazioni: non ho mai né visto né assaggiato la schiacciata autentica, perciò mi sono limitata a seguire la ricetta trovata sulla rivista, quando tornerò in toscana farò delle indagini approfondite
sulla lievitazione poi hai ragionissima: non ho molta esperienza in questo campo, ma ho avuto la stessa impressione quando ho messo l'impasto nella teglia, perciò utilizzerò le tue preziose informazioni in futuro
la pina ti manda una strusciatina :)
so di poter contare sul tuo perdono, Lise (e anche e soprattutto sul tuo buon carattere, che dio lo benedica).
Vorrei solo che tu riflettessi sul fatto che le riviste non sono una buona fonte per le ricette. Lo sono alcuni - pochi e qualificati - libri, casomai. E alcuni (pochissimi, nascosti e difficili da qualificare) blog. Le redattrici di cucina, paradossalmente, hanno altro a cui pensare che alla cucina. Loro devono pensare a fornire qualcosa di "nuovo" ogni settimana. O che almeno appaia come nuovo. Ne risultano aberrazioni di ogni genere, e la degenerazione del gusto.
Ma di ricette di schiaccia con l'uva il web abbonda. Ti sfido a provarne una vera, e a paragonare il risultato con quella della rivista. Poi mi dici quale ti è piaciuta di più :-)
Lapina però l'uva non la deve assaggiare, mi dicono che sia venefica per i gatti. La Tea, povera gatta a dieta, manda una grossa ronfata a tutti voi, e una leccata di orecchie in particolare a Lapina.
ti dirò, non sarà stata quella originale, ma non per questo era cattiva e io l'ho fatta volentieri. poi certo, andrò alla ricerca di quella originale sul posto e magari cercherò anche di carpirne la ricetta!
la pina per fortuna l'uva non la guarda nemmeno, comunque grazie per la dritta, casomai le venisse l'interesse. lei comunque ringrazia te e la tea per le attenzioni
(anche se è gattaccia litigiosa e ci vuole un po' per farsela amica, in particolare gli altri gatti)
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