Fichi anch'io

Venerdì scorso avevo scritto un lungo post sui miei acquisti appena effettuati al mercato vicino all'ufficio, un chilo di fichi compreso, peccato aver inavvertitamente cancellato tutto prima della pubblicazione. E no, non avevo tempo (e voglia) di riscrivere tutto. Brevemente il senso era: ho trovato i fichi al mercato, erano un po' cari, ma ho voluto togliermi uno sfizio e ne ho comprato un chilo.
La sera poi a casa ho aperto le mie riviste di cucina più recenti, alla ricerca di ricette per impiegare i fichi appena acquistati. Quella che vado a postare adesso è tratta da Cucina Moderna di settembre, nella quale è riportato un intero menu con i fichi tra gli ingredienti.
Sono sempre stata amante delle torte salate e il responso del moroso è stato: "Se vengono ospiti questa la devi rifare!"

Quiche gorgonzola e fichi
quiche fichi e gorgonzola
Ingredienti
200 gr di gorgonzola
mezzo bicchiere di latte
3 uova
1 rotolo di pasta sfoglia fresca
6 fichi
sale, pepe, 1 spolverata di timo

Sbattere insieme le uova, il gorgonzola e il latte (io ho usato il frullatore), fino a formare una crema, regolare di sale e di pepe.
Posizionare in una tortiera rotonda la pasta sfoglia, senza buttare la carta forno in cui è avvolta. Versarci sopra la crema di gorgonzola e posizionarvi sopra i fichi a fettine. Spolverizzare con il timo e infornare per 40 minuti a 180°C.

La ricetta originale prevedeva 150 gr di gorgonzola e una confezione di panna. Io non avevo voglia di usare la panna, per questo ho usato il latte e ho abbondato con il gorgonzola per non rendere la preparazione troppo liquida. La ricetta originale inoltre prevedeva il prezzemolo, che a me non piace e che ho sostituito con il timo.

Cenetta da bistrot

Come forse ho già detto, in genere cucino solo nel fine settimana, quando ho più tempo e sono più rilassata. Durante la settimana nel bistrot si mangiano bistecchine, petti di pollo e insalate con i pomodori (quando ci sono).
Che ci volete fare: sono cresciuta così. Mia madre tornava tardi dal lavoro e mio padre non sopportava la puzza di mangiare (sic), quindi, nonostante le fiere origini emiliane, sono cresciuta senza il mito dell'abilità ai fornelli. Oltretutto da bambina ero inappetente e magrissima, farmi mangiare uno strazio che avrebbe sprecato qualsiasi talento ai fornelli.
La passione per la gastronomia è venuta verso i 25 anni, quando sono andata a vivere fuori casa, con un'amica che tornava dal lavoro più tardi di me (quindi cucinavo io per tutte e due), si è poi sopita quando ho preso casa da sola e l'unico divertimento era preparare i dolci.
Anche se adesso siamo in due, quando torno dalla palestra alle nove non ho tanta voglia di preparare qualcosa di originale e siccome sono anche una disorganizzata cronica (in tutto, non solo in cucina), difficilmente in casa si trova qualcosa di più del suddetto petto di pollo e dell'insalata (in casi estremi mi è capitato di non avere neppure quelli).
Di recente però mi sono imbattuta in questo libro che ha rappresentato per me una piccola folgorazione. Il concetto in sé non ha niente di nuovo ovviamente: anche quando vivevo con la mia amica leggevo Cucinare Bene che era sempre pieno di ricette facili e veloci (c'era anche una rubrica tipo "A tavola in 15 minuti"). La folgorazione per me è stata nella necessità di organizzazione. Ci si metteranno anche venti minuti a preparare un gustoso salmone arrosto, ma se non hai il salmone in casa diventa un po' difficile.
Così dalla settimana scorsa mi sono decisa a organizzare i menu settimanali, in modo da fare finalmente la spesa di conseguenza.
Ed ecco che finalmente ieri ho potuto mettere in tavola una piccola ma gradevole variazione alla solita bistecchina.
La ricetta viene da Cucina Moderna di settembre, dove si trova un piccolo servizio sulle scaloppine, da cui ho attinto per stilare il menu.
scaloppina_arancia
Scaloppine con arancia e acciughe
Ingredienti per due persone
2 fettine di carne sottile
1 arancia
2/3 acciughe sott'olio
burro per friggere
farina

Versare la farina su un piatto e farvi aderire le fettine di carne, scrollando bene quella in eccesso. Far sciogliere le acciughe insieme al burro in una padella e adagiarvi sopra le scaloppine. Farle dorare velocemente da entrambe le parti e nel frattempo tagliare a fettine l'arancia. Bagnare le scaloppine col succo dell'arancia (io ci ho spremuto le calotte, conservando solo le fette centrali), coprire e continuare la cottura per sette minuti. Uno o due minuti prima di spegnere adagiare le fette di arancia sulla carne.
Ed ecco una cena un po' meno noiosa di quella a cui eravamo abituati.
L'insalatina c'era eh, solo in una scodella a parte.

Chisöla, non Cassoela

Mia madre è nata e vive in un paese della provincia di Piacenza che si chiama Borgonovo Val Tidone. Benché il paese sia in piena Pianura Padana la valle è conosciuta soprattutto per i suoi colli, che producono ottimi vini bianchi e rossi perfetti coi salumi e ultimamente è diventata abbastanza famosa anche come località di villeggiatura. La zona si raggiunge infatti in poco più di un'ora di macchina da Milano, i panorami collinari sono deliziosi, l'aria è buona, si mangia bene e in estate il clima è piacevole e ventilato (questo in collina eh, a Borgonovo l'afa della Bassa si sente eccome). Per tutte queste ragioni e non ultima i prezzi immobiliari senz'altro più competitivi che in Toscana, ultimamente si sprecano i rustici trasformati in gradevoli seconde case, anche da personaggi dello spettacolo e della moda.
Vado a trovare mia madre circa una volta al mese e ci sono stata anche ieri, in occasione della tradizionale Festa d'la Chisöla, una focaccia fatta coi ciccioli, tipica della zona. Mi piace moltissimo, anche se effettivamente è un po' pesante. In questa occasione, che si ripete tutti gli anni il primo fine settimana di settembre, i panificatori di zona producono anche una focaccia di zucca che adoro e una con le uvette, entrambe dolci.
Oltre all'occasione enogastronomica (c'è sempre anche uno stand dei prodotti della zona, salumi, vini e formaggi compresi), il paese vale comunque una breve visita turistica. Si tratta infatti di un paesino di origini medievali di cui conserva alcune interessanti vestigia, tra cui la Rocca (oggi sede del municipio) e la Collegiata, di cui potete vedere un particolare qui sotto.
La collegiata
E' una chiesa molto bella, anche dentro.
Sulla via del ritorno, dopo un susseguirsi di bellissimi campi tra il verde e il giallo nella pianura, col moroso ci siamo fermati in un centro botanico, dotato tra l'altro di un ampio reparto animali (c'era perfino un acquario con gli squali!), dove abbiamo recuperato un po' di buon cibo per la micia e qualche pianta aromatica per sostituire quelle perite durante le vacanze estive.
Il mio mini orto


La Pina in questi mesi è cresciuta tantissimo, ma è ancora la nostra cucciola, nonché fonte di grande spasso.



E chi sono io, la figlia della serva?

Sui deliziosi blog di cucina che frequento abitualmente è tutto un fiorire di post sulle vacanze, con foto bellissime dei posti visitati. Le mie foto non saranno mai bellissime, ma ci tengo lo stesso a mostrarne qualcuna.
Il primo viaggio l'ho fatto a Cuba: due settimane alternando visite alle città e mare. E' stato un viaggio bellissimo, anche per l'anima e sono molto felice di esserci stata, anche se ho visitato solo la zona occidentale e mi manca tutta la parte orientale (dicono che Santiago sia bellissima). Ci sarebbe voluta almeno una settimana in più.
Siamo stati innanzitutto a L'Avana.


Siamo stati al mare:


Quella nella foto è la spiaggia di Maria la Gorda, una delle più belle, almeno a mio parere (e comunque almeno nelle foto).
E infine abbiamo visitato altre città. La foto qui sotto è di Trinidad, piccola città patrimonio dell'Unesco.


Ma questa non è l'unica vacanza della fortunata estate appena trascorsa. Ho passato l'ultima settimana di agosto spaparanzata sulle spiagge del Conero, nelle Marche. Sono posti davvero deliziosi, dove mi piacerebbe tornare. E l'ultimo giorno ho fatto un giro ad Ancona: città graziosa, pulita, ordinata e veramente piacevole da visitare.
Sono stata davvero bene e sono ancora rilassata, peccato solo che a vedere le foto dei viaggi delle altre mi sia rimasta la voglia di ripartire!

Lise Charmel fichi e cannel

Eccomi finalmente di ritorno dopo mesi di lontananza dal blog, dal forno e dalla cucina in generale. Mesi di prosciutto e melone, caprese e pasta alla crudaiola. Mesi di caldo e di pigrizia. E non mi sembrava vero, sabato sera, col ritorno del freschetto, poter nuovamente accendere il forno e preparare un dolcino beneaugurante per il rientro in ufficio.
Ho sfogliato i miei libri e l'ultimo numero di Sale e Pepe per prendere una qualche ispirazione e poi alla fine ho fatto a modo mio, come sempre. Tanto ormai la ricetta del cake l'ho introiettata, l'unica cosa è che preferisco non fondere il burro: ho notato che se viene aggiunto all'impasto quando è a temperatura ambiente la crosticina del cake risulta più croccante.
Anche se forse dalla foto non si nota (le foto sono sempre brutte come una volta mi sa).
Fichi & cannella
Cake fichi secchi e cannella del rientro in ufficio
Ingredienti
3 uova
150 gr di zucchero
150 gr di farina
100 gr di burro morbido a temperatura ambiente
2 manciate di fichi secchi tagliati a fettine
1 cucchiaino colmo di cannella
1/2 bustina di lievito in polvere

Sbattere (possibilmente con lo sbattitore elettrico) le uova con lo zucchero fino a che non diventano gonfie e spumose. A questo punto, sempre utilizzando lo sbattitore, aggiungere il burro ammorbidito a dadini. Amalgamare con un cucchiaio la farina setacciata insieme al lievito, aggiungere la cannella e infine le striscioline di fichi, mescolando delicatamente perché non cadano sul fondo dell'impasto.
Versare in uno stampo da cake precedentemente imburrato e cuocere in forno caldo a 180°C per circa 40/45 minuti.
La prossima volta ci metto anche le noci sbriciolate.

Serranda abbassata

Da molto tempo sei assente dal bistrot. La tua vita personale ha avuto una svolta improvvisa non molto piacevole che ti ha fatto passare la voglia di comunicare. Hai continuato a cucinare, un pochino, niente di straordinario, ma non avevi nessuna voglia di scaricare le foto, postare le ricette, raccontarle.
Ora la situazione è rientrata nella normalità, almeno apparentemente e anche la voglia di postare ricette e raccontare è tornata. Solo che vai in ferie. Parti per Cuba domenica e torni il 3 agosto. Da quella data speri di tornare a pieno regime con la pubblicazione di post appetitosi.

Oggi Sciopero


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