Mi è venuta voglia di scrivere, che la fine del mondo sia poi molto più vicina del vaticinato 2012? Non saprei dire se il mio improvviso entusiasmo sia dovuto a qualche strana congiunzione astrale, ma ho pensato di approfittarne in fretta, prima che mi passi.
La ricetta che propongo è in effetti abbastanza estiva o almeno, questo è l'effetto che fa a me. Io l'ho trovata su Cucina Moderna di agosto scorso e l'ho leggermente modificata, nel senso che l'ho alleggerita. L'originale prevedeva del pan carrè ammollato nel latte, che io ho eliminato in toto, tenendo solo la cremosità della ricotta frullata con la polvere di mandorle: a parer mio ho salvaguardato il sapore senza infierire con le calorie. Anche perché i pomodori secchi già da soli mi pare che aggiungano un bel carico, ma sono così buoni...
Pasta al pesto di mandorle
(ispirazione tratta da Cucina Moderna di agosto)
Pasta al pesto bianco

Ingredienti per due persone
160 gr pasta
100 gr mandorle
70 gr ricotta
qualche pomodorino secco sott'olio
un rametto di menta
sale, pepe

Cuocere la pasta al dente in abbondante acqua salata. Tritare le mandorle e amalgamarle alla ricotta, regolare di sale e pepe. Spezzettare la menta e unirla alla crema di ricotta. Scolare la pasta e condirla con la crema. Se la crema dovesse risultare poco fluida si può aggiungere dell'acqua di cottura della pasta.
Cospargere coi pomodorini secchi tagliati a pezzi e servire.
Ho già fatto questo post l'anno scorso, che ridere. Qualcuno ha visto per caso una torta a strati dalle parti di casa mia? A me non risulta, a meno che non l'abbia fatta una delle mie vicine (mi sa di no comunque). Be', il bello dei propositi non realizzati è che tornano buoni per l'anno seguente. Che spiritosona.
Allora, quali sono i miei buoni propositi per affrontare l'autunno che verrà e anche i prossimi mesi fino all'estate del 2012?
Il primo è lo stesso dell'anno scorso.
1. Imparare a fare le torte a strati.
2. Imparare a fare i cupcakes. Un'amica mi ha regalato un libro bellissimo: devo proprio decidermi a provare qualcuna delle ricette.
3. Imparare a fare la pasta in casa. A Natale l'anno scorso il marito mi ha regalato l'aggeggio del KA per tirare la sfoglia e si merita che venga messo in uso.
NB: a tutti quelli che pensano che uno o tutti e tre i punti segnati siano di una facilità da non essere neanche presi in considerazione, rispondo preventivamente (sì, proprio come George Bush figlio): "Saranno facili per voi, tzè".
Io ci sono andata per quello. Perché erano anni che volevo vedere i campi di lavanda: quei campi come mari viola in cui perdere l'occhio e il cuore. Anche se credo che la Provenza abbia aspetti affascinanti in qualsiasi periodo dell'anno, da gennaio a dicembre, sia per le belle città che per la natura.
Dicevamo lavanda quindi. Per vedere la lavanda è essenziale non partire oltre la metà di luglio. Dal 14 in poi infatti, comincia la mietitura e si rischia di fare tutto un viaggio per stradine impervie e trovarsi davanti dei campi con cespuglietti verdi alti non più di dieci centimetri. Abbiamo visto anche quelli: so di cosa sto parlando.
La Lonely Planet sostiene che la zona migliore per vedere la lavanda è il plateau de Valensole e per quanto io non abbia esattamente girato la regione in lungo e in largo, mi sento di confermare. Anche il plateau de Vaucluse è una zona di coltivazione della lavanda. Entrambi i plateau fanno parte dell'area denominata Luberon. Chiunque ne sapesse meglio è autorizzatissimo a correggermi nei commenti: la mia non è un'esposizione da grande conoscitrice della geografia.
A Valensole siamo andati subito il primo giorno: io avevo molta ansia di vedere la lavanda!
Fedele al suo nome, Valensole accoglie i suoi visitatori con un enorme campo di lavanda alle sue porte. Sulla strada c'era anche un piccolo banco che vendeva olio essenziale e miele. Il miele l'ho comprato immediatamente, mi par di ricordare che si usi per le madeleines.
Campi di lavanda presso Valensole

Campi di lavanda alle porte di Valensole
Ma la zona tutt'intorno è disseminata di campi. Quando siamo tornati verso il nostro Bed & Brekfast abbiamo preso una piccola statale, fiancheggiata a destra e a sinistra di coltivazioni di lavanda. Ad un certo punto ho pregato il marito di fermarsi, perché volevo fare delle altre foto. Abbiamo lasciato l'auto sotto un albero e sono scesa a scattare altre foto dei campi di lavanda. Non c'era nessuno oltre a noi: c'era una gran pace: si sentivano solo le api ronzare laboriosamente (facevano un gran baccano), per non parlare del profumo, che anche mentre andavamo, entrava in auto dai finestrini aperti. Quel giorno ero emozionatissima.
Campo di lavanda con cespuglio verde - plateau de Valensole

Cespuglio di lavanda - plateau de Valensole
Come dicevo, oltre al plateau de Valensole, anche l'area del plateau de Vaucluse è nota per le sue coltivazioni. Purtroppo quando siamo arrivati lì, al nostro quinto giorno di vacanza, alcuni campi erano già stati mietuti e l'effetto non è stato inebriante come il primo giorno. Certo però che l'abbazia di Senanque si fa perdonare ogni cosa!
Immagine 490

Immagine 509
Anche campi meno ricchi di quelli di Valensole.
Immagine 526
Ad ogni modo, in Provenza di lavanda se ne vede dappertutto.
A Forcalquier c'erano perfino i banchetti al mercato.
Forcalquier - mercato
Anche nel nostro B&B la signora ne aveva tanti bei cespugli, nonostante fossimo molto più a sud del Luberon e l'ultimo giorno, prima che partissimo, ne ha tagliato un mazzo e me l'ha regalato. L'abbiamo lasciato in macchina e tuttora, quando saliamo, veniamo accolti da un profumo delizioso, che ci ricorda le piacevoli giornate trascorse.
Credo sia capitato a tutti noi di tornare dalle vacanze alle elementari e di trovarsi il primo giorno a scrivere un tema ad esse intitolato. Io, che in questo periodo non sto cucinando, ne approfitterò per stilare qualche resoconto.
Sognavo la Provenza da anni. A casa ho un vecchio numero di InViaggio, datato 2001 dedicato alla Provenza, che ho sfogliato con desiderio fino quasi a consumarlo. E l'occasione giusta non arrivava mai, ma il desiderio non si attenuava.
Poi quest'anno abbiamo deciso di portare la Pina in vacanza con noi. E visto il su e giù del Brasile dell'anno scorso, abbiamo cercato una meta che si potesse raggiungere anche senza prendere l'aereo. Così, con mia grande gioia, è arrivato finalmente l'anno della Provenza.
Abbiamo comprato il numero di Bell'Europa con l'inserto sulla Provenza. Aveva la stessa copertina del vecchio In Viaggio di dieci anni fa. Per fortuna dentro era diverso. Abbiamo comprato la Lonely Planet. Abbiamo prenotato.
Per via della gatta, abbiamo scelto di non fare un viaggio troppo itinerante, ma di soggiornare in un posto fisso e fare gite giornaliere. In realtà alla fine abbiamo optato per due località: una si chiama Besse-sur-Issole ed è nell'entroterra provenzale, abbastanza a sud (40 km sopra Tolone), nella seconda settimana ci siamo spostati al mare, appena fuori da Saint-Raphael.
La Pina, opportunamente vaccinata e dotata di microchip è stata contenta di essere portata in vacanza con noi. Quando andavamo via senza di lei, nonostante venissero i familiari del marito due volte al giorno per pulirle la lettiera, darle da mangiare e farla giocare, lei si sentiva molto sola e finiva sempre per sporcare in giro. Invece in queste due settimane, nonostante gli spazi ristretti e alcuni imprevisti (nel secondo hotel c'era un gattino molto geloso dei suoi spazi che l'ha presa in antipatia), non ha mai mostrato disagi o malesseri. Quando possibile usciva, curiosava, esplorava in giro e poi tornava in camera da sola (tutto sotto la nostra supervisione naturalmente).
Dove siamo stati?
Abbiamo visitato piccoli borghi, zone di coltivazioni della lavanda, Aix, Arles, Avignone e nella seconda settimana, oltre alla spiaggia, siamo stati a Grasse e Saint-Tropez.
Lascio alcune foto sparse, magari nei prossimi giorni mi dedicherò a reportage più dettagliati.

Campi di lavanda alle porte di Valensole
Campo di lavanda - plateau de Valensole

Profumatissime spezie - mercatino di Aix en Provence
Aix en Provence - mercatino

Immagine 437
Arles - Cafè de la nuit (quello del famoso quadro di van Gogh)

Immagine 479
Avignone - il palazzo dei Papi

Immagine 494
Abbazia di Senanque

Immagine 544
Roussillon

Immagine 561
Grasse

Immagine 574
Agay - Saint-Raphael


Anche se siamo ormai rientrati da due settimane e mi sembra di non essere mai stata via, sono stata felicissima della vacanza. A parte qualche ora sfortunata il tempo complessivamente è stato buono, i posti mi sono piaciuti da matti, ho trovato persone gentilissime (e io ero piena di preconcetti nei confronti dei francesi!) e ho mangiato benissimo.
Ci sono già andata. E sono anche già tornata da un po'. Ma la pigrizia continuava e non ho nemmeno raccontato di come sia stata bene in Provenza e Costa Azzurra.
Prometto solennemente di rimediare. Da domani qualche post sulla vacanza deve proprio comparire!