L'altro giorno scambiavo alcune mail con un'amica e ci raccontavamo delle ultime "prodezze" da forno. E' venuto fuori che lei si mette all'opera solo quando ha tutti gli ingredienti necessari e poi ripete la ricetta più volte finché non ne è completamente soddisfatta. Io invece mi metto a cucinare un po' alla come viene viene, dimenticando spesso qualcosa, omettendo ingredienti, sostituendoli. Pensate che una volta, tanti anni fa mi sono messa a fare il tiramisu e stavo montando a neve gli albumi quando mi sono resa conto che non avevo comprato il mascarpone!
Ultimamente poi, quando mi fisso che devo fare qualcosa è la fine: devo farla subito, non posso aspettare di avere in casa tutto il necessario, non ho pazienza, devo agire sul momento.
E' stato per esempio il caso di questa ricetta di cavoletto, che ho provato a fare pur senza la panna (sostituita con dello yogurt) e senza l'arancia (omessa). E già mentre la facevo pensavo a delle possibili varianti, visto tra l'altro che avrei avuto in casa le arance il giorno dopo.
E siccome le arance stanno bene con le mandorle... ecco qua la mia variazione sul tema: cake arance e mandorle, che ribattezzo cake Donatella, in omaggio alla mia amica meno sperimentatrice.
cake arancia mandorle
Cake Donatella
Ingredienti
180 gr zucchero
150 gr farina
3 uova
100 ml latte
50 gr di mandorle macinate fini
40 gr burro
20 ml olio d’oliva
1 bustina di lievito per dolci
1 arancia non trattata

Sbattere lo zucchero e le uova per una decina di minuti fino a ottenere un composto molto spumoso e di colore chiaro. Aggiungere il latte, poi la farina setacciata insieme al lievito e la farina di mandorle sbattendo sempre. Aggiungere poi il burro fuso, l’olio, il succo di metà arancia e la buccia finemente grattuggiata (di tutto il frutto). Versare l’impasto in uno stampo da plumcake, e infornare a 180° per circa 45 minuti o finché il dolce non sia dorato e cotto all’interno.
Il dolce resta morbido a lungo.
Che maleducata! Ancora non ho ringraziato Lory per il tenero premio che mi ha assegnato:


Sono entrata da pochissimo nel mondo dei food blogger e subito ho trovato un'accoglienza calorosa e tante persone gentili e disponibili, anche con una cuoca dilettante e imbranata come me.
Rigiro il premio a Precisina e mariluna, per le quali nutro una grande ammirazione.
Donne! Sappiamo tutte com'è difficile la vita dei nostri giorni, tra impegni di famiglia, casa lavoro! Sappiamo anche com'è difficile andare per forza d'accordo con tutti: con la collega invidiosa, con la suocera invadente, con la vicina impicciona. Per di più ci si mette anche l'incombente questione della sicurezza, tanto che non ci sentiamo neanche più tranquille a girare la sera!
Donne! Non temete! La soluzione c'è! Preparate anche voi i biscotti al riso della Lise duri come il muro®, nessuno oserà più avvicinarsi a voi.
Offrite questi terrificanti biscottini ai vostri nemici e vedrete che ve ne sbarazzerete in pochi istanti, mandandoli tutti dal dentista.
Garantito! Soddisfatte o rimborsate!
(Be', magari rimborsate no eh)

Insomma, le cose stanno così. Per il compleanno del mio migliore amico volevo regalargli una biscottiera piena di biscotti fatti da me. Ne avevo già preparati alcuni di tipi diversi e come ultimo gusto volevo aggiungerne di quelli al riso, visto che avevo in casa un sacchetto nuovo di farina di riso, regalo di mia madre che evidentemente non sapeva cosa farsene e se ne è così sbarazzata.
Così ho sfogliato il meraviglioso Libro d'oro dei biscotti e ho trovato una ricetta che faceva proprio al caso mio, con solo farina di riso, zucchero, un po' di olio e un cucchiaio di acqua. Ho cominciato a impastare con entusiasmo ed ero piacevolmente stupita dalla consistenza della pasta, molto facile da lavorare. Appena prima di stendere i biscotti sulla teglia ho assaggiato l'impasto e... sapeva di sabbia. Buh! Ho pensato: be', magari con la cottura migliorano, comunque proviamo ad aggiungere delle gocce di cioccolato, giusto per renderli più golosi. Così ho fatto. Ho formato senza fatica delle palline e ho infornato a 200°C per 25 minuti, proprio come diceva la ricetta.
Ecco. Il risultato il lettore lo può vedere da sé dalla foto:
Immangiabili biscotti con farina di riso
Brutti, bruciati e cattivi. E per di più, talmente duri da scoraggiare qualsiasi dentatura. Al massimo potrebbero essere utilizzati come sostitutivi del diamante per tagliare il vetro. O come arma contundente. Vedete voi, secondo me con un sasso si fa prima e almeno non si sprecano preziose e saporite gocce di cioccolato.
Questo post partecipa alla raccolta Ciofeca's Day di Cuoche dell'altro mondo.


Sabato sono andata col fidanzato a fare un giro in Valdobbiadene (in realtà siamo andati a vedere il divano da un produttore che lui conosce e abbiamo abbinato l'aspetto turistico) e siamo stati a pranzo alla Cima, una deliziosa trattoria segnalata Slow Food, strategicamente piazzata in cima ai vigneti della Valdobbiadene, con una splendida vista su tutta la valle. Purtroppo non avevamo il tavolo in veranda, ma anche all'interno siamo stati bene: il cibo era buono e il vino pure.
Come antipasto avevamo scelto tutti e tre "la merenda del mazarol", un piatto rustico semplicissimo da fare e che mi è piaciuto molto. Così quando è uscito il cuoco a fare due chiacchiere al tavolo con noi gli ho chiesto se ci fosse un qualche trucco e pare di no. Perciò ho ben pensato di rifarla per due amici che erano a pranzo da noi domenica.
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Chiedo scusa per la pessima foto, ma l'ho scattata in fretta, prima di portare i piatti in tavola agli amici affamati.
La merenda del "mazarol" del ristorante alla Cima di Valdobbiadene
Ingredienti per quattro persone
250 gr di ricotta (da preferirsi quella granulosa)
300/350 gr di soppressa
insalatina a piacere
aceto balsamico

Preparare sui piatti singoli un letto di insalatina condita con aceto balsamico (non troppo! sul mio piatto mi è scappato ed era un po' stucchevole). In un tegame far saltare la soppressa con poco olio (io la soppressa non l'ho trovata al supermercato, perciò ho mischiato 250 gr di salsiccia di suino con qualche quadratino di salame giovane). Quando è cotta aggiungere la ricotta e mescolare bene, senza cuocere troppo.
Servire nei piatti singoli sopra l'insalatina. Aggiungere, se piace, una spolverata di pepe.
Gli ospiti hanno elegantemente ripulito il piatto.
E' un periodo questo che torno a casa dal lavoro sempre arrabbiata, sempre nervosa, sempre in ansia. Mi sento strattonata da tutti, tutti vogliono essere priorità uno, io sono una a seguire mille progetti, ho il timore di non farcela, la notte dormo male e ho incubi terribili con grossi spargimenti di sangue.
Tra le cose che riescono a calmarmi di solito c'è fare una torta.
Dico la verità, era un po' che avevo la fissa del cake bollito di Trish Deseine, visto sia da cavoletto che da ciliegina sulla torta. Una ricetta facilissima che prometteva delizie.
Come al solito però la mia dispensa è sempre sguarnita, anche degli ingredienti più banali, tipo che ogni volta che vado a fare la spesa mi scordo di comprare l'uvetta (per non parlare del mix delle 4 spezie), però avevo i fichi secchi che ha usato anche ciliegina, così l'ho rifatta secondo le mie varianti.
cake_bollito_interno
Ingredienti
250 g di latte (la ricetta originale è con l'acqua, ma io avevo del latte prossimo alla scadenza, così ci ho messo quello)
150 g di fichi secchi tagliati a fettine
200 g di zucchero (la ricetta di Trish Deseine suggerisce il cassonade, io naturalmente non ce l'ho)
110 g di burro
1 cucchiaino di cannella, ½ di zenzero, 1 punta di noce moscata (nella ricetta originale c'erano anche i chiodi di garofano in polvere, io li avevo solo interi e ho temuto che a metterli dentro poi mi sarei dimenticata di toglierli, quindi li ho omessi)
1 pizzico di sale
1 uovo
250 g di farina 00
1/2 bustina di lievito

Versare in un pentolino tutti gli ingredienti tranne la farina, il lievito e l'uovo; mettere su fuoco piuttosto dolce, portare ad ebollizione e lasciar sobbollire per circa 20 minuti, mescolando di tanto in tanto. Togliere dal fuogo e aggiungere l’uovo leggermente sbattuto e la farina setacciata con il lievito, mescolare il tutto e versare in uno stampo da cake in silicone. Cuocere in forno preriscaldato a 180°C per circa 50 minuti (fare la prova stecchino).
Note: se avessi avuto in casa delle noci ce le avrei sbriciolate dentro prima di mettere l'impasto in forno, secondo me sarebbero state una delizia.

Ecco, dopo aver preparato questo dolce (di cui anche l'impasto era buonissimo, sapeva di miele) gran parte dell'arrabbiatura di ieri mi era passata, la felicità cuoceva nel forno profumando tutta la casa e aiutandomi ad addormentarmi senza fatica e senza fare brutti sogni. E per di più stamattina avevo una torta deliziosa per la colazione!
Non è molto che giro per blog di cucina, anche se naturalmente conoscevo i più famosi almeno di nome. Ma non mi ci ero avvicinata perché temevo che contenessero ricette troppo elaborate per le mie manine pasticcione e poco esperte.
Invece la prima volta che sono stata su cavoletto c'era questa ricetta qui e mi è sembrata talmente facile che il tempo di procurarmi il mascarpone e l'ho fatta subito. Solo che io ero convintissima di avere in casa della marmellata di fichi procuratami da un produttore siciliano. Al momento di aprire il barattolo ho scoperto però che era una marmellata di gelsi neri. Non mi sono lasciata scoraggiare e anzi ho pensato che poteva essere più originale ancora.
E' una ricetta che faccio spesso per il pranzo della domenica, perché è talmente veloce che mi permette di dedicarmi poi alle pulizie di casa o al meritato relax, ma sabato sera l'ho preparata per degli amici che venivano a cena. Siccome sono due buone forchette ho modificato le dosi, perché quelle di cavoletto sono solo un assaggio!
budino_gelsi_neri
Budino con marmellata di gelsi neri - ricetta di Cavoletto di Bruxelles
Ingredienti (per 4)
latte 50cl
zucchero 100g
mascarpone 250g
maizena 1 cucchiaino
burro 1 cucchiaio
vaniglia in polvere 1 cucchiaino
marmellata (io ho usato quella di gelsi neri, ne va bene una qualsiasi) 4 cucchiai
grappa 1 cucchiaio
succo di 1/2 limone
Versare il latte in un pentolino, aggiungere il mascarpone, lo zucchero, la vaniglia e la maizena, portare a ebollizione mescolando con una frusta in modo da far sciogliere bene la fecola. Far cuocere per un minuto mescolando sempre, poi spegnere, aggiungere il burro e mescolare di nuovo, fino a ottenere una crema omogenea.Versare la crema in 4 bicchieri e metterli al fresco per un paio di ore. Infine, scaldare la marmellata con la grappa, due cucchiai di acqua e e il succo di limone, lasciar bollire per un minuto e versare un cucchiaio di marmellata su ogni budino. Rimettere al fresco prima di servire.

PS: indicativamente io ho aumentato le dosi di mascarpone lasciando il resto praticamente invariato, immagino che nella versione originale venga tutto un po' più leggero, ma questa versione fat ha avuto successo.
Quando ero bambina il massimo dell'ammirazione in cucina andava a chi faceva in casa il pane, la marmellata e la pasta, ovvero quel genere di prodotti che era normale trovare al supermercato e che richiedevano lunghe ore di lavoro.
Col tempo le percezioni sono un po' cambiate: avevo un collega che dopo giornate di lavoro lunghe e impegnative si rilassava facendo le orecchiette a manina. E frequentando la rete hai scoperto che per tanta gente, farsi la marmellata in casa era una normalità. "E che ci vuole?" commentano. E così anche le mie zie, che hanno sempre prodotto grandi quantità di barattoli, purtroppo dell'unica marmellata che non ami: quella di prugne. A me piace quella di ciliegie!
Già avevo detto dell'enorme pezzo di zucca che mi aveva regalato una collega. Dopo una torta e un primo me ne era avanzata ancora tantissima. Ero abbastanza indecisa se tentare una zuppa o la prima marmellata della mia vita. Poi però fuori c'era il sole, non mi sembrava clima da zuppa e per di più non sapevo quanta ne sarebbe venuta fuori. E siccome qualche giorno fa avevo speso una fortuna per comprare l'agar agar, ho ben pensato che valesse la pena di provare la marmellata, utilizzando la ricetta del solito gruppo di cucina di anobii.
Che grande soddisfazione!

marmellata_zucca_zenzero
Marmellata zucca e zenzero (la marmellata delle grandi Zeta!)
Ingredienti (per circa 3 vasetti)
800 gr di zucca
400 gr di zucchero
1 cucchiaino di zenzero
1 puntina di agar agar

Mettere la zucca a tocchetti in una pentola capiente insieme allo zucchero e allo zenzero e far bollire per circa una mezz'ora. La zucca che avevo io era un po' acquosa, quindi si è disfatta senza fatica, probabilmente per altre più sode ci vuole più tempo. Dopo la cottura frullare il tutto: verrà un bel composto morbido. Nel frattempo mischiare una puntina di agar agar (meno di mezzo cucchiaino) con due cucchiai d'acqua e mettere a bollire per cinque minuti, poi aggiungere alla marmellata. Invasare a caldo, rovesciare i vasetti e attendere il raffreddamento.
E' nato tutto quando a Natale il mio migliore amico mi ha regalato una scatola di formine per biscotti. Prima di allora i biscotti li avevo fatti pochissime volte. Da quel momento sono come impazzita: ho cominciato a cercare ricette in giro sul web e sulle riviste, sono incappata nei foodblog e alla fine... eccomi qua.
Tra l'altro devo alla lettura dei tanti bellissimi blog di cucina l'acquisto de "Il libro d'oro dei biscotti", che mi sta fornendo diverse ispirazioni e dal quale è tratta la ricetta che qui riporto:
Biscotti croccanti alle mandorle
(che tra l'altro mi hanno aiutato a far fuori un po' di albumi che avanzano sempre dalla preparazione di altri dolci, visto che non amo particolarmente le meringhe)

Biscottini croccanti alle mandorle
Ingredienti
150 gr. di mandorle tritate grossolanamente
150 gr di zucchero
50 gr di burro fuso
60 gr di farina
una spolverata di cannella
3 albumi leggermente sbattuti

In una ciotola mescolare le mandorle, la farina, lo zucchero e la cannella. Aggiungere il burro fuso a filo e gli albumi e amalgamare. Far riposare il composto per mezz'ora in frigorifero.
Quando è pronto prelevare il composto con un cucchiaino da the e lasciarlo cadere su una teglia ricoperta di carta da forno, distanziando i biscotti di un paio di centimetri l'uno dall'altro. Nella foto sul libro erano venuti molto più piatti e meglio sagomati dei miei, che sono un po' bruttarelli, ma per fortuna sono venuti buoni.
Cuocere per 5/7 minuti in forno a 200°C e lasciar raffreddare su una gratella.
Il sapore ricorda quello del croccante che da bambina compravo a volte alle fiere di paese e per la colazione li ho trovati abbastanza azzeccati.

In questo periodo si parla molto di plagi e di copiature e devo dire che nel mio piccolo anch'io ho subito saccheggiato i blog di cucina alla ricerca di ricette interessanti da riproporre a casa e me ne sono già annotate diverse.
Una delle prime che ho utilizzato è quella dei frollini al cioccolato di Elisabetta, che si fanno molto rapidamente e altrettanto rapidamente purtroppo finiscono: le mie colleghe li hanno spazzolati!
Non sto a copiare e incollare la ricetta, la potete trovare qui, mi limito a mettere la foto e chiunque conosca e frequenti il blog di Elisabetta si renderà immediatamente conto che la foto non è stata copiata, ma che i piccoli sgorbietti qui di seguito sono proprio opera mia.

Biscotti di Elisabetta al cioccolato
Anche questi, con la colazione sono ottimi!
Dicevi ieri della zucca che ti aveva regalato una collega. Orbene, per cucinare la zucca tu hai una ricetta così facile che la fai tutte le volte che te la ritrovi in casa, visto che può essere battuta in facilità solo dalla pasta in bianco. Questa volta avevi la fortuna di avere in casa anche degli originali Tagliolini al Ghemme, che facevano parte di un cesto natalizio e che danno una patina chic a un piatto che si fa in pochissimi minuti.
Tagliolini al Ghemme con la zucca
Ecco appunto la ricetta, come al solito per due persone.
Tagliolini al Ghemme con la zucca
Ingredienti
120 gr. di tagliolini al Ghemme (ma vanno benissimo anche quelli semplici o le tagliatelle all'uovo)
200 gr di zucca
burro e parmigiano per condire
Preparazione
Tagliare la zucca a cubetti. Portare a ebollizione una pentola d'acqua, salare e far cuocere la zucca. Quella che avevo io era pronta in pochissimo tempo, diciamo non più di 5 minuti, in genere ce ne vogliono 15. Quando la zucca è quasi cotta aggiungere i tagliolini. Quando i tagliolini sono cotti, scolare tutto insieme, distribuire nei piatti e condire con burro e parmigiano.
L'avevo detto io che era facile!
La settimana scorsa una collega che dispone di suoceri muniti di orto mi ha portato un enorme pezzo di zucca: più di un chilo di ortaggio. Io adoro la zucca, è un sapore che mi riporta indietro a una delle mie prime estasi culinarie: i tortelli mantovani zucca e amaretto, che anche una zia di tanto in tanto mi prepara per rendermi felice.
La zucca la adoro, dicevo, ma ha delle inconvenienze, specie quando è intera, ovvero è scomodissima da tagliare. Per questa ragione non la compro quasi mai, ma se è un regalo (e per di più è già una fetta) è tutta un'altra cosa.
Per una serie di coincidenze, in questo periodo mi è anche arrivato un chilo di mandorle dalla Sicilia e ho ben pensato che poteva essere una buona idea mettere insieme i due sapori che mi sembra si sposino a pennello.
Raccontavo di questi due ingredienti sul gruppo di cucina di anobii e una delle partecipanti mi ha fornito una ricetta facilissima da provare quasi lì per lì.
E questo è il risultato!

Torta di zucca e mandorle di Lilli
Di seguito la ricetta, che io ho seguito fedelmente.
Ingredienti
150g di zucca (pulita)
100g di zucchero
100g di farina
100g di burro
100g di mandorle tritate finemente
2 uova
mezza bustina scarsa di lievito per dolci
cannella in polvere
50g di cioccolato fondente (in gocce oppure tagliato grossolanemente al coltello)
zucchero a velo per spolverare

Grattuggiare la zucca, metterla su un piatto inclinato in modo che perda un po' della sua acquaMontare le uova con lo zucchero fino ad ottenere un composto bello gonfio e chiaro, aggiungere lentamente il burro sciolto e freddo, la farina setacciata con il lievito, le mandorle tritate, la zucca, un pizzico di cannella e infine il cioccolato. Mescolare bene e mettere in una teglia di circa 22cm di diametro imburrata e cosparsa di pan grattato. Cuocere in forno caldo a 180° per circa 35 minuti.

Il perfetto equilibrio di mandorle e zucca fa sì che nessuno dei due sapori prevalga e il risultato è ottimo per la colazione del mattino!
Per il risotto pere e gorgonzola della settimana scorsa avevo mandato il fidanzato a fare la spesa dicendogli espressamente: "comprami una pera". Lui invece è tornato a casa con un'intera confezione che occorreva smaltire nei diversi modi. Sempre martedì scorso sfogliavo l'ultimo numero di Sale e Pepe, arrivato proprio quel giorno dentro la mia casella di posta e ho trovato la ricetta di un dessert di pere al vino rosso con spezie e frutta secca. La frutta secca della ricetta originale era però costituita da albicocche secche e uva passa, che io non avevo in dispensa (e faccio male, soprattutto per l'uvetta, che compare spesso in sfiziosissime preparazioni), perciò ho ben pensato di rielabrorare la ricetta e alla fine è venuta quasi completamente diversa dall'originale che l'ha ispirata e dalla quale ho preso spunto anche per la presentazione.
Pere al Porto con frutta secca

Pere al Porto con frutta secca

Ingredienti per due
2 pere sode
2 manciate di nocciole, noci, mandorle tritate grossolanamente (col pestacarne per esempio)
1 cucchiaio di zucchero + 1 cucchiaino
1 bicchiere di Porto
gr. 100/150 di mascarpone
2/3 chiodi di garofano, 1 anice stellato, una spolverata di cannella

Preparazione
In un pentolino dal fondo spesso mettere a scaldare il Porto con il cucchiaio di zucchero e le spezie. Sbucciare le pere e tagliarle a tocchetti, mantenendo intatta la parte alta. Quando il vino comincia a bollire aggiungere le pere e cuocere per una quindicina di minuti.
Distribuire sul fondo delle coppette uno strato di frutta secca tritata. Sbattere a crema il mascarpone con il cucchiaino di zucchero e disporlo sopra la frutta secca. Togliere le pere dal Porto e distribuirle sopra il mascarpone, avendo l'accortezza di mantenere in piedi la parte col picciolo. Versarci sopra il Porto filtrato e completare con altra frutta secca tritata.
Servire a temperatura ambiente.

Questa ricetta partecipa alla raccolta IL DOLCE CUCCHIAIO di pan di panna.


Non avevo intenzione di uscire sabato pomeriggio: vedevo le ore stendersi placide davanti a me e progettavo di stendermi placida sul letto a leggere un buon libro. E però già prima di pranzo mi sentivo irrequieta, complice forse la bella giornata non ne volevo sapere di starmene a casa. Così sono saltata sul treno e sono andata a farmi un giro in Corso Vercelli (Milano). Dapprima ho gironzolato un po' dentro un negozio di elettrodomestici ad ammirare impastatrici e robot (ebbene sì, ho una fascinazione per la planetaria di Kitchen Aid, ma accipicchia, costa come una borsa di Prada!), poi ho ammirato un po' di vetrine e infine mi sono chiusa dentro la Feltrinelli a sfogliare libri di cucina sgranando gli occhioni. Alla fine ne sono uscita con questo, che tra l'altro era l'ultimo che avevo tirato giù dagli scaffali, quando ormai mi ero rassegnata a non comprare nulla. Così piena di immagini culinarie non ho resistito a fare un salto da Kitchen, dove ho solo gironzolato un po', appagando la vista senza intaccare il portafogli.
In treno sulla strada di casa ho cominciato a leggere il libro con attenzione e devo dire che lo trovo molto divertente anche solo come intrattenimento, con tutti i commenti che l'autrice fa alle sezioni. Spero di trarne molti spunti!
Ieri sera poi per cena ho messo in pratica un dessert semplicissimo, che alla fine altro non è che frutta cotta (cosa non fa un bicchierino di vetro ben presentato!).

Composta di mele e noci
Composta di mele e noci (per due)
Ingredienti
2 mele
1 cucchiaio di zucchero
1/2 limone
2 noci
1 spolverata di cannella
Preparazione
Cuocere le mele tagliate a pezzettini dentro un pentolino con il succo di limone e lo zucchero. Dopo circa 15 minuti togliere le mele dal fuoco e schiacciarle (Trish Deseine suggerisce di usare lo schiacciapatate, io me la sono cavata con una forchetta). Aggiungere la cannella (io l'ho messa durante la cottura e ho fatto male, perché mi ha asciugato tutto l'impasto!) e distribuire il composto nei bicchierini. Completare con le noci sbriciolate sopra e lasciar intiepidire.

Nota: la ricetta del libro è un po' diversa: nel senso che la cannella e le noci sbriciolate sono un'aggiunta mia, mentre Trish Deseine serve le mele con un caramello al burro. Ma io da una parte ho delle difficoltà col caramello, dall'altra ho pensato che di domenica sera era meglio star leggeri... e non me ne sono pentita!